Skialp, il Millet Tour du Rutor Extrême riparte: «I mondiali occasione per crescere ancora»
Al via, dal 31 marzo al 2 aprile, 180 squadre da 15 nazioni diverse
Era il 5 marzo 2020 quando il Millet Tour du Rutor Extrême alzava bandiera bianca a causa dei primi decreti del governo per il contenimento della pandemia. Le vite di tutti stavano cominciando a cambiare, anche se non era ancora del tutto chiara la portata dell’evento che di lì a qualche giorno avrebbe portato l’Italia in lockdown. Adesso, dopo due anni, passato anche il picco della quarta ondata (pur con lo spauracchio della quinta), la prestigiosa gara di scialpinismo è pronta a tornare. Sarà il momento della ventesima edizione, cancellata due anni fa. Non solo. Perché, per l’occasione, il Tour du Rutor assegnerà anche i titoli mondiali a squadre di lunga distanza.
Confermato il programma del Tour du Rutor
Rispetto ai piani del pre-pandemia, quasi tutto confermato, anche se i giorni di gara sono stati ridotti da quattro a tre. «Nel 2020 avevamo tanto entusiasmo, avevamo lavorato due anni per quell’appuntamento, per noi era un sogno, un punto di arrivo ma anche di ripartenza – dice Barbara Luboz, una delle anime del Corrado Gex -. Il 5 marzo di due anni fa non lo dimenticheremo mai. Per qualcuno era prematuro, ma avendo diciotto nazioni in ballo non si poteva fare diversamente. Era l’unico modo per restituire le quote ed è stata una scelta apprezzata».
La ripartenza
Una ripartenza voluta a tutti i costi, anche se la situazione pandemica fa rimanere tutti sul chi vive, nonostante la cessazione dello stato di emergenza dopo il 31 marzo, data che segnerà l’inizio del Tour du Rutor. «Siamo ripartiti con il freno a mano tirato, la situazione organizzativa rimane precaria, le regole su cosa si può o non si può fare cambiano rapidamente – prosegue Luboz -. Siamo tornati ai tre giorni di gara, ma l’idea del quarto non è tramontata. Per ora la teniamo nel cassetto, vedremo se tirarla fuori per la venticinquesima edizione».
I titoli mondiali
Come detto, la gara rossonera assegnerà i titoli mondiali. «Ci ha dato forza per andare avanti, siamo da anni nel circuito de La Grande Course. Ci saranno i migliori specialisti al mondo, ci aiuterà ancora a crescere», aggiunge. Una crescita che riguarda tutto il mondo dello scialpinismo. Lo scorso anno il numero di praticanti è aumentato, a causa della chiusura degli impianti di risalita, che ha portato tanti appassionati della neve a provare la disciplina. L’espansione di questa disciplina culminerà con l’approdo alle Olimpiadi di Milano-Cortina.
Uno sguardo a Milano-Cortina 2026
«Sarà una bellissima vetrina, anche se i format sono diversi dal Tour du Rutor sarà un’ottima cosa per lo skialp approdare alle Olimpiadi, perché portano lo sport nelle case – ragiona ancora Barbara Luboz -. Secondo me sono due mondi conciliabili, ci saranno degli specialisti delle prove lunghe e altri di quelli più brevi. Noi abbiamo tanti atleti che a Milano-Cortina potranno esserci, vogliamo accompagnarli in questo percorso».
I protagonisti della gara
In gara, dal 31 marzo al 2 aprile, sono attese 180 squadre da 15 nazioni. Il titolo iridato dovrebbe essere una questione tra Italia e Francia. I favoriti, infatti, sono Michele Boscacci e Matteo Eydallin, al pari dei francesi Xavier Gachet e William Bon Mardion. Gli svizzeri Rèmi Bonnet e Werner Marti proveranno a far saltare il banco da outsider. Da non sottovalutare anche la Francia 2, con Samuel Equy-Matheo Jacquemoud, al pari degli azzurri Davide Magnini–Robert Antonioli e Nadir Maguet–Alex Oberbacher. Proveranno a infilarsi nelle prime cinque posizioni, infine, gli austriaci Jakob Hermann e Paul Verbnjak.
Al femminile, le francesi Axelle Mollaret ed Emily Harrop proveranno a detronizzare le campionesse in carica Alba De Silvestro e Giulia Murada. Possibili mine vaganti saranno Ilaria Veronese e Mara Martini.
(Thomas Piccot)