Tindari-Courmayeur un’avventura in bici per Pellin, Valsesia e Storti
Matteo Pellin, Nico Valsesia e Giovanni Storti hanno tracciato i percorsi di due viaggi-avventura per mettersi alla prova e attraversare le bellezze dell'Italia: 3.000 km in bici e 500 a piedi tra giugno e luglio
Tindari-Courmayeur un’avventura in bici per Pellin, Valsesia e Storti
Da Tindari a Courmayeur passando da Barolo, in bici o di corsa. Matteo Pellin, Nico Valsesia e Giovanni Storti hanno tracciato i percorsi di tre viaggi-avventura per mettersi alla prova e attraversare le bellezze dell’Italia: 3.000 km in bici e 500 a piedi tra giugno e luglio
Italia bike packing, l’Asd di bike adventure si rivolge ai sempre più numerosi appassionati di lunghi viaggi in bici o di ultramaratone di corsa proponendo due viaggi, in bici o a piedi, alla scoperta di angoli meno conosciuti ma suggestivi d’Italia.
Un’idea di Nico Valsesia, biker, campione di endurance e recordman di varie sfide (From 0 to Monte Bianco e From 0 to Monte Rosa, giusto per ricordarne un paio) e del fotografo Fabio Menino, specializzato in eventi sportivi che hanno poi coinvolto i valdostani Matteo Pellin, guida alpina, scialpinista e appassionato di lunghi viaggi un bici (uno su tutti il Pechino-Courmayeur del 2017) e suo fratello Luca con il quale è titolare del Camping Monte Bianco La Sorgente al Peuterey di Courmayeur.
Le tre prove
3.000 chilometri (30% di sterrato), 60 mila metri di dislivello, 21 giorni per percorrerla tutta. Sono i numeri della Tindari-Courmayeur, l’avventura che collega il Lido Belvedere Oliveri, Tindari (Messina), al Camping La Sorgente del Peuterey a Courmayeur.
Per chi ha meno tempo a disposizione c’è poi il “percorso breve”, la Barolo-Courmayeur, 560 chilometri, 10 mila metri di dislivello, 5 giorni di percorrenza che collega la tenuta dei Marchesi di Barolo sempre al campeggio di Courmayeur e la gemella, la versione run, di corsa, 500 chilometri, 10 mila metri di dislivello da percorrere in 7 giorni, sempre con partenza dalla tenuta di Barolo e arrivo al Peuterey.
La partenza della Tindari-Courmayeur è prevista per il 26 giugno, mentre la Barolo-Courmayeur run scatterà il 9 luglio e la Barolo-Courmayeur bike il 12 luglio.
Dalla carta ai chilometri
Nico Valsesia e Matteo Pellin nella tappa di Rocca Calascio Ph. Fabio Menino
Una sfida con se stessi, un viaggio, un’avventura che si rivolge agli esploratori del XXI secolo. Nasce a tavolino, sulle carte e le mappe del cartografo Angelo Valsesia, la Tindari-Courmayeur, per poi tradursi in un primo viaggio, nell’ottobre scorso, per vedere se davvero si potesse unire la Sicilia a Courmayeur senza usare le arterie principali, lontani dal traffico, vicini alla natura, alla storia e alla cultura d’Italia.
«A ottobre abbiamo tracciato il percorso lungo, da Tindari a Courmayeur verificando che le strade che avevamo visto sulle mappe fossero effettivamente percorribili. Questa era un po’ l’idea madre di Italia by packing, ma ci siamo resi conto che è una prova decisamente impegnativa, soprattutto per quanto riguarda l’impegno di tempo e abbiamo cercato di tracciare una versione più corta, con partenza da Barolo» spiega Matteo Pellin.
A questo punto scatta il coinvolgimento di Giovanni Storti, attore comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, e atleta appassionati di endurance trail e bike.
«Giovanni è un amico ed è un appassionato di sfide di questo tipo – dice Pellin – e quando abbiamo pensato alla versione da 500 km, e di realizzarla anche a piedi, lo abbiamo coinvolto. Ha provato il percorso con noi, ma non credo che potrà poi partecipare alla prova, quest’estate, perché probabilmente sarà impegnato su un set».
Un’avventura in Italia
Matteo Pellin e Nico Valsesia Ph. Fabio Menino
«La Tindari-Courmayeur è un viaggio bellissimo – racconta Matteo Pellin -. Attraversa 12 Regioni, 35 tra i borghi più belli d’Italia, 7 parchi naturali, oasi ed aree protette e 14 siti Unesco patrimonio dell’umanità, utilizzando tante strade sterrate, oppure stradine agricole, tratturi… Si gira attorno all’Etna, si passa a Morano Calabro, a Matera, ai piedi del Gran Sasso, a Rocca Calascio, si attraversano Montalcino e Montepulciano, Alba, Barolo…»
In Valle d’Aosta si entrerà da Oropa, dalla strada del Tracciolino, verso la Serra da Andrate e poi a Pont-Saint-Martin.
«Si percorrono tratti della strada romana delle Gallie, si sale al Forte di Bard, si attraversa Hône, poi tutto lungo il fondo valle fino a Chambave dove si sale in collina, verso Verrayes, Nus, si passa sul ru Pompillard che si collega a Saint-Christophe, poi si interseca la strada dei Salassi, poi ancora ru al Col du Bard, la discesa su La Salle, tutta la Valdigne, si sale verso la Courba Dzeleunna a Courmayeur e si arriva al campeggio» illustra Pellin.
Per uno che ha fatto ritorno da Pechino fino a Courmayeur in bicicletta, questo è niente…
«In Cina è stato un viaggio diverso, l’ho fatto per conto mio, per me stesso – spiega la guida alpina e biker -, qui invece lo abbiamo creato nell’ottica di tracciare una bella gara e dimostrando che c’è questa lunga linea di congiungimento dalla Sicilia a Courmayeur, passando da Barolo».
Gli aspetti tecnici
Matteo Pellin e Nico Valsesia ph. Fabio Menini
Sono dei viaggi, delle avventure, ma sono anche delle competizioni.
«Non si tratta di una gara vera e propria perché altrimenti bisognerebbe chiedere le autorizzazioni per chiudere il traffico – spiega Pellin -. Qui ci si iscrive compilando un modulo di scarico di responsabilità nel quale si dichiara di partecipare in autonomia e rispettando il codice della strada. Alla fine sì, ci sarà comunque una classifica di chi arriva in fondo».
La gara è stata pensata per essere svolta in autonomia con le bici gravel, mountain bike o e-bike, ma per agevolare chi vorrà mettersi alla prova sono previsti alcune basi di appoggio, 3 o 4 in tutta Italia, dove saranno portate le sacche che i partecipanti consegneranno in partenza.
«Stiamo cercando un posto tra Donnas e Arnad per allestire l’ultima base vita in Valle d’Aosta. Ci serve un locale al coperto dove sia possibile fare una doccia, aperto 24h su 24».
Le iscrizioni si raccolgono sul sito di Italia bike packing. Chi si iscrive alla “lunga”, la tremila chilometri potrà pagare all’ultimo momento a fronte di una piccola caparra che lo impegna comunque a partecipare. «Abbiamo deciso di fare così perché in questi ultimi anni molti sono rimasti scottati da brutte esperienze in cui, a fronte di un’iscrizione pagata, l’evento è stato annullato e i soldi non più restituiti».
Le ricadute
«Credo che una manifestazione di questo tipo sia un vettore importante di promozione del territorio – dice Pellin -. Abbiamo fatto una bella ricerca sul territorio riscoprendo strade romane, ru, passaggi sui castelli e sul Cammino Balteo. Crediamo molto nello sviluppo del gravel (le bici da strade bianche, adatte a lunghi viaggi, movimento nato negli Stati Uniti, ndr), c’è molta richiesta, abbiamo invitato una serie di atleti americani che fa questo tipo di competizioni, siamo in attesa di risposta. Per la Barolo-Courmayeur ci sono già tante richieste».
(erika david)