Courmayeur, un minuto di silenzio e solidarietà al popolo ucraino dal Consiglio comunale
L'amministrazione di Courmayeur decide di devolvere il gettone di presenza della seduta di oggi a "Valle d'Aosta per l'Ucraina" ma l'emendamento per la creazione di un fondo apposito è bocciato
Courmayeur, un minuto di silenzio e solidarietà al popolo ucraino dal Consiglio comunale.
L’amministrazione di Courmayeur decide di devolvere il gettone di presenza della seduta di oggi a “Valle d’Aosta per l’Ucraina”, ma l’emendamento della minoranza per la creazione di un fondo apposito è bocciato e il consigliere Stefano Miserocchi abbandona l’aula per protesta.
Indirizzi del Consiglio contro la guerra
È iniziata dalla fine la seduta di oggi pomeriggio, venerdì 11 marzo, del Consiglio comunale di Courmayeur, con lo spostamento in apertura di lavori del punto all’ordine del giorno aggiuntivo, “Solidarietà al popolo ucraino e condanna della guerra come forma di risoluzione delle controversie”.
Il Consiglio comunale di Courmayeur ha tributato un minuto di silenzio per le vittime del conflitto bellico in corso e ha espresso unanime condanna per quanto sta accadendo.
Gli amministratori hanno deciso di versare il gettone di presenza della seduta odierna al fondo attivato dall’amministrazione regionale, Valle d’Aosta per l’Ucraina e hanno garantito l’impegno a trovare soluzioni per l’emergenza dei profughi in arrivo in Valle d’Aosta e a Courmayeur dove sono presenti in modo stabile da qualche tempo 13 cittadini ucraini. Al momento sono 4 i profughi arrivati in paese.
«La presente proposta di deliberazione vuole affermare dei principi ben precisi, dei principi di solidarietà e di condanna» ha detto il capogruppo di SìAmo Courmayeur, André Savoye.
«Era importante e doveroso che il nostro Consiglio comunale si unisse e compattasse in questo delicato momento storico, nel condannare la guerra in atto e nel mostrare solidarietà alle popolazioni gravemente colpite in queste settimane».
«Vi è da parte di tutti i consiglieri un impegno morale a versare il proprio gettone di presenza della seduta odierna a favore del popolo ucraino, ma ciò che è ancora più importante è che l’amministrazione comunale si impegnerà in maniera concreta nel cercare delle soluzioni per l’accoglienza dei profughi che arriveranno nel nostro Paese – conclude Savoye -. Il nostro Comune si è sempre dimostrato ospitale nella sua storia, credo che in questa emergenza saprà rispondere al meglio alle richieste umanitarie che arriveranno».
«Ci associamo all’unanimità a questa proposta di deliberazione – ha detto il capogruppo di Esprit Courmayeur, Stefano Miserocchi – esprimendo condanna della guerra, uno strumento che non è mai da usare per risolvere alcun tipo di controversia, e solidarietà al popolo ucraino».
L’emendamento del consigliere Miserocchi
Sempre in quest’ottica va l’emendamento al bilancio di previsione 2022/2024 (approvato a maggioranza questo pomeriggio e che pareggia sui 30 milioni di euro per il 2022, ndr) proposto dal capogruppo di minoranza Miserocchi.
Il consigliere propone l’istituzione di un «fondo di solidarietà per l’accoglienza di profughi e l’acquisto di generi di prima necessità in coordinazione con le autorità regionali e nazionali» nell’ambito della Missione 19, Relazioni internazionali, andando ad alimentare la voce con 50 mila euro da spostare dalle spese correnti previste dalla Missione 1, segreteria generale.
«Attivando questo fondi diamo la possibilità all’amministrazione di agire immediatamente in vista dell’emergenza e del fatto che sono già attivati alcuni profughi» aggiunge Miserocchi.
La bocciatura della maggioranza
La maggioranza però non è d’accordo.
«Rendendoci ovviamente conto dell’orrore della guerra e in questo caso essendone ancora più colpiti a causa della sua vicinanza, non geografica ma anche solo emotiva e di conoscenza del popolo ucraino -solo a Courmayeur ci sono 13 ucraini perfettamente integrati-, coscienti che questa guerra sta colpendo e colpirà duramente economicamente tutta Europa e quindi anche noi – ha detto la consigliera Sauvage Rolla a nome della maggioranza -, non riteniamo opportuno per una amministrazione comunale, oltretutto piccola come la nostra, spostare 50 mila euro dell’esercizio 2022 a favore di un fondo di solidarietà».
Rolla ricorda quali siano le azioni messe in campo oggi -la messa a disposizione di spazi al Forum per l’accoglienza dei profughi, il supporto al tavolo di coordinamento regionale sull’emergenza ucraina, la raccolta di materiali urgenti, la sensibilizzazione della cittadinanza dando l’esempio con la devoluzione del gettone di presenza, il ripudiare unitamente e fermamente la guerra come metodo di risoluzione di controversie- ma ribadisce che «spostare 50 mila euro sapendo fin d’ora che nell’immediato futuro ci troveremo ad affrontare dei rincari di costi ingenti sulle spese correnti dell’amministrazione non la riteniamo un’azione coscienziosa».
«Riteniamo necessario – conclude la consigliera Rolla – mettere il più possibile al riparo i nostri cittadini tutti, garantendogli il più possibile la continuazione di tutti i servizi erogati ad oggi».
Il consigliere Miserocchi si dice «basito» dalla risposta della maggioranza. «50 mila euro su 30 milioni di bilancio… indipendentemente dalle cifre, lo ritenevo scontato. Non sono 50 mila euro che fanno la differenza, ma potevano essere uno strumento a disposizione della giunta per agire subito. Mi sembrava naturale, non votarlo mi lascia basito».
«Ognuno ha le sue sensibilità» replica il sindaco Roberto Rota.
«Il Comune deve fare la sua parte – conclude il sindaco – mettendo a disposizione spazi al Form, il monolocale, la foresteria se sarà necessario e se le scuole non ne avranno necessità, ma chiudere questo bilancio sarà lacrime e sangue e 50 mila euro per me sono tanti. Sono soldi dei cittadini . Ognuno, privatamente, con i propri soldi fa quello che vuole, ma con i soldi di tutti… Siamo tutti convinti che tutti i cittadini siano dalla stessa parte? Non possiamo usare i soldi di tutti».
In segno di protesta il consigliere Miserocchi ha abbandonato l’aula per protesta.
(erika david)