Fontainemore, al Borgo Alpino i 20 milioni del Pnrr
La proposta "Fontainemore Borgo Alpino" sarà il progetto pilota per la Valle d'Aosta finanziato dai fondi per l'attrattività dei borghi
Fontainemore, al Borgo Alpino i 20 milioni del Pnrr.
La proposta “Fontainemore Borgo Alpino” sarà il progetto pilota per la Valle d’Aosta finanziato dai fondi per l’attrattività dei borghi.
È il Comune di Fontainemore a vincere la “lotteria” del Pnrr che mette in palio 20 milioni di euro per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi, nell’ambito dell’intervento “Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – M1C3 Turismo e Cultura – 2.1 Attrattività dei Borghi, Linea A” e sostiene un progetto di carattere esemplare in tutte le Regioni e Province autonome, ciascuno per un importo di 20 milioni di euro, per il rilancio economico e sociale di un borgo, il suo recupero, la rigenerazione con politiche di salvaguardia e riqualificazione dei piccoli insediamenti storici con le esigenze di rivitalizzazione e la loro rifunzionalizzazione.
Il progetto di Fontainemore ha ottenuto un punteggio di 141 su 200 dal Nucleo di valutazione indipendente che ha analizzato le varie proposte progettuali.
Cinque candidature arrivate: ‘Agile Arvier. La cultura del cambiamento’ (131 punti su 200), ‘La Comunità di Bard costruisce il proprio futuro’ (117/200), ‘BEST Donnas’ (105/200) e ‘Rigeneriamo La Magdeleine – Rigenerazione a 360° per vivere 365 giorni l’anno a 1.644 m’ (96/200).
L’entusiasmo della sindaca
«Non ci crediamo quasi ancora!». È emozionata ed entusiasta Speranza Girod, la sindaca di Fontainemore che ha creduto in questa opportunità fin dall’inizio.
«Un’opportunità storica per il nostro Comune. Quando ho letto il bando, a metà gennaio, ci ho creduto fin dall’inizio, si adattava benissimo al nostro borgo per creare una reale opportunità di rivitalizzazione e rilancio» dice Girod.
«A volte nei sogni bisogna crederci davvero e andare fino in fondo, noi lo abbiamo fatto, tutti insieme».
La sindaca parla di come sia stato entusiasmante il coinvolgimento di tutta la comunità anche nei giorni successivi alla presentazione, con telefonate, richieste di approfondimento, suggerimenti.
«Ne avevamo proprio bisogno. Spiace per gli altri – aggiunge la sindaca -, siamo tutti amici, ma è una gara».
«È stata davvero una prova difficilissima, che ha inchiodato il Comune per due mesi. Devo ringraziare tutta la squadra, tutti i dipendenti ognuno ha fatto la sua parte tutti con un grande enstusiasmo. Un ringraziamento va soprattutto al coordinatore del progetto, l’architetto Danilo Marco di Champorcher, che ha dato l’anima!».
Il progetto sul Boure de Gris
Il recupero del borgo di Fontainemore non avrà solo fini architettonici, ma ancor di più servirà a cambiare il destino della località nella media Valle del Lys, per giovani e residenti.
Lo studio di fattibilità per il recupero di Boure de Gris del comune di Fontainemore era stato presentato martedì 8 febbraio alla popolazione in un’affollata serata.
Il borgo di Fontainemore, che sostanzialmente coincide con il capoluogo stesso, è ormai abbandonato e lasciato in condizioni fatiscenti, con problemi legati pure all’agibilità delle abitazioni.
«Purtroppo le case situate a Boure de Gris sono in pessimo stato, se non interveniamo rischiamo di assistere al loro crollo totale. Già una di queste ha avuto il tetto letteralmente “imploso”. Per questa ragione abbiamo deciso di candidare il borgo al bando Pnrr per il recupero e l’attrattività dei borghi storici, sebbene per il momento siamo ancora fermi alla raccolta delle idee progettuali» aveva detto la sindaca Speranza Girod.
L’idea è rendere di nuovo vivo il paese e, al tempo stesso, generare ricadute positive pure per le località vicine.
«Fontainemore è situata in una posizione che potrei definire strategica, a metà strada lungo la Valle del Lys. Per questo motivo sono convinta che, oltre alle ovvie ricadute economiche e sociali che avremmo come comunità, anche Perloz, Lillianes, Issime e Gaby potrebbero giovare di una rivalorizzazione del nucleo storico del nostro paese. Abbiamo percepito che per noi è un’impresa titanica, ma ci crediamo e vogliamo provare a farlo, sia per i giovani sia per chi vive qui» aveva detto la sindaca in quell’occasione.
Gli interventi
Un progetto di oltre 500 pagine che prevede trenta interventi mirati che prevedono l’avvio di studi e ricerche in loco (sul cantiere stesso come modello di riqualificazione architettonica, sulla Riserva del Mont Mars, sulla valorizzazione della castanicoltura da frutto); il miglioramento dell’attrattività turistica con la creazione di una ricettività diffusa e il recupero della casa parrocchiale (Hôtel du Curé), di Chambres d’Histoire negli altri edifici del borgo, la realizzazione di Spazio Calmo, un coworking; la valorizzazione del Cammino di Oropa; la promozione di una mobilità sostenibile con l’acquisto di mezzi elettrici e e-bike.
Si prevede poi lo sviluppo di una filiera agroalimentare con la nascita di un Convivium Alpinum, il recupero di antiche colture una rigenerazione sociale con la creazione di residenze per famiglie, cohousing per anziani, un Borgo dei bambini per le attività extrascolastiche e infine interventi alle infrastrutture con il restauro dell’antico ponte di pietra, la realizzazione di una passerella all’ingresso sud del borgo, di un percorso pedonale a sbalzo sul ponte Lys e di parcheggio.
(erika david)