Caro bollette: sindacati dei pensionati reclamano l’intervento della Regione
Alla luce anche dello scoppio della guerra in Ucraina, per Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp la situazione è sempre più grave
Caro bollette, i sindacati dei pensionati lanciano l’allarme: «La Regione intervenga».
Questo l’appello lanciato da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp alla luce del sempre più consistente aumento delle materie prime, che ora rischiano di subire un’ulteriore impennata alla luce della grave crisi bellica che sta interessando l’Ucraina.
L’appello
I sindacati ritengono che i tempi stringano e chiedono alla Regione di individuare «al più presto modalità per aiutare i cittadini, a partire da quelli più fragili, ad affrontare la grave crisi economica e i pesanti rincari dei costi dell’energia e di conseguenza delle bollette».
Secondo Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp, infatti, lo scoppio della guerra in Ucraina rende la decisione «ancora più urgente – spiegano i sindacati -, tenuto conto che già solo dopo ventiquattr’ore dall’inizio del conflitto il costo del gas sui mercati è salito di oltre il 50%».
Nessuna risposta
Nella realtà, però, secondo i sindacati dei pensionati le sollecitazioni nei confronti di Place Deffeyes sono già datate.
«Ancora all’inizio dello scorso dicembre avevamo inviato al presidente della Regione Erik Lavevaz, all’assessore alla Sanità Roberto Barmasse e a tutti i capigruppo una lettera in cui si chiedeva la reintroduzione per le fasce più deboli del contributo Bon Chauffage, oltre alla possibilità – si legge ancora -. Da allora nessuna risposta è arrivata».
Nel frattempo, però, qualche intervento ha fatto capire le intenzioni.
«Come quello dell’assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy, che di fatto ha escluso il ripristino del Bon Chauffage» perché richiederebbe stanziamenti troppo ingenti.
«Già allora Bertschy ha annunciato che la Regione “ha iniziative in corso” – continuano i sindacati -, ma arrivati quasi a marzo e con un contesto generale ulteriormente peggiorato non è ancora chiaro quali siano queste iniziative».
E concludono.
«Non è sufficiente invitare la popolazione, come ha fatto il presidente della IV commissione Giulio Grosjacques, ad affidarsi alle scontistiche attivate da Cva, servono misure strutturali».
(al.bi.)