Saint-Vincent: aumentano le tasse ma niente tagli alle indennità
Non passa invece l'emendamento presentato da consigliere di opposizione Maurizio Castiglioni affinché tutti gli importi delle indennità fossero ridotti del 10%, in segno di solidarietà con i contribuenti
Saint-Vincent: aumentano le tasse ma niente tagli alle indennità. Passa, con il voto contrario delle minoranze, l’aumento di Imu e dell’addizionale Irpef per un gettito di 400 mila euro. Lo ha deciso il Consiglio comunale di martedì 22 febbraio.
Indennità
Non passa invece l’emendamento presentato da consigliere di opposizione Maurizio Castiglioni affinché tutti gli importi delle indennità fossero ridotti del 10%, in segno di solidarietà con i contribuenti.
Il sindaco Francesco Favre ha ritenuto le questioni non assimilabili poiché il lavoro deve essere retribuito in maniera corrispondente all’impegno dispiegato. Ha quindi respinto la proposta, motivandola: «Le risposte che da noi i cittadini si attendono non sono una minima riduzione ma la qualità del nostro lavoro».
Aumento Imu
Ribadisce in aula l’assessore al bilancio Leo Bréan: «Per l’Imu, fatta salva l’esenzione per le prime case, si è deciso di allineare le aliquote per le abitazioni al 9,5 per mille, lasciando invariate per il comparto produttivo».
Scelta obbligata
L’assessore ha ricordato che alcune aliquote erano state ridotte, nel 2020, a ridosso delle elezioni: «Tale regime agevolato è stato mantenuto anche nel 2021 ma era obbligatoriamente transitorio e temporaneo poiché, assieme alle riduzioni sull’addizionale Irpef, comportava minori entrate per 400 mila euro. La scelta di ritornare a livelli impositivi più elevati (seppur inferiori a quelli del 2019) è dunque una scelta obbligata per favorire lo sviluppo di Saint-Vincent e mantenere viva la cittadina, anche a beneficio del turismo».
Ha precisato che questo adeguamento «si concretizza in un esborso mensile fra i 3 e i 10 euro mensili per abitazione».
Le repliche dalle opposizioni
La consigliera Carmen Jacquemet ha sottolineato «che vi sono persone con un patrimonio immobiliare anche apparentemente consistente ma che necessita di interventi che non ne consentono la messa a reddito né, a causa della situazione di mercato, l’alienazione. Ha poi ribadito che le riduzioni del 2020 non avevano motivazioni elettorali ma erano state il frutto di un percorso durato per l’intera consiliatura. Se volete alzare le tasse, fatelo ma non dite che è colpa di chi le aveva ridotte precedentemente».
Il consigliere Erik Camos ha ricordato che gli alberghi sono stati esentati dal pagamento dell’Imu nell’ultimo biennio, dunque «si propende per gli albergatori invece che per la maggioranza delle famiglie di Saint-Vincent. L’affitto turistico è un mercato molto presente ed è stato penalizzato dall’emergenza sanitaria forse più degli alberghi, senza peraltro essere esonerato dal pagamento dell’Imu».
La maggioranza risponde
La vicesindaco Maura Susanna ha ricordato che riportare la tassazione al 2019 è frutto di una scelta consapevole per dare «una svolta e riportare Saint-Vincent nella posizione di mercato turistico in cui era all’inizio degli anni 2000. Questo è un investimento su ciò che Saint-Vincent può essere».
Il sindaco Favre ha replicato: «Noi mettiamo ogni giorno la faccia su ciò che facciamo. Ciò che abbiamo discusso oggi poteva anche essere affrontato in Commissione quando, invece di formulare proposte, la minoranza si è limitata ad astenersi. Le tariffe energetiche sono triplicate anche per il Comune e mantenere aperta la piscina (che è altamente energivora) comporterà un sacrificio, che però intendiamo affrontare, senza prendere minimamente in considerazione l’ipotesi di una chiusura. In un momento di difficoltà, il nostro compito è creare indotto, anche applicando un lieve aumento all’imposizione fiscale. Altre amministrazioni hanno governato con Imu e addizionali Irpef più elevate di quelle che proponiamo noi».
Addizionale Irpef
Per l’addizionale Irpef per l’anno 2022 l’assessore Bréan ha confermato le motivazioni della scelta, analoghe a quelle della precedente delibera. Ha specificato che l’addizionale proposta prevede un’esenzione totale per i redditi sino ai 10 mila euro e poi aliquote crescenti correlate agli scaglioni di reddito.
Le aliquote partono dallo 0,25% per i redditi compresi fra 10 e 15 mila euro, per poi salire allo 0,35%, poi allo 0,45% e arrivare allo 0,60% per i redditi superiori a 50 mila euro. L’impatto sarà di 27,5 euro mensili per un reddito di 50 mila euro, per arrivare a 40 euro mensili per un reddito annuale di 80 mila euro.
La consigliere Jacquemet ha ricordato che l’addizionale Irpef è la tassa «più odiata dai cittadini e che il Governo ha intenzione di abolirla progressivamente».
Il sindaco Favre «La questione non è se le tasse sono belle o brutte ma se servono a qualcosa. Questo Bilancio non è perfetto (è stato peraltro scritto senza un capo ragioniere) ma contiene scelte che abbiamo ritenuto di adottare».
La consigliere Jacquemet ha concluso: «Non è un segreto che alcune scelte (segretario e responsabile dell’Ufficio Ragioneria a tempo pieno) abbiano fatto lievitare le spese. Prima di chiedere altri soldi bisogna dimostrare di aver esplorato tutte le possibilità per evitarlo. Questo è il nostro punto di vista».
Il capogruppo Castiglioni ha concluso: «Se sono aumenti così esigui, perché li fate? Noi andiamo avanti per la nostra strada e non condividiamo questa deliberazione».
(re.aostanews.it)