Green pass e discriminazione nelle scuole, lettera aperta di EducaliberaVdA
Il comitato di insegnanti e personale scolastico esprime dissenso sulla situazione in atto nelle scuole tra alunni vaccinati e non e si rivolge alle autorità nazionali e regionali
Green pass e discriminazione nelle scuole, lettera aperta di EducaliberaVdA.
Il comitato di insegnanti e personale scolastico esprime dissenso sulla situazione in atto nelle scuole tra alunni vaccinati e non e si rivolge alle autorità nazionali e regionali.
Prendendo spunto dall’iniziativa degli insegnanti della provincia di Treviso, il comitato Educazione e Libertà Valle d’Aosta che riunisce circa 380 lavoratori della scuola tra docenti e personale scolastico, intende richiamare l’attenzione del presidente del Consiglio Mario Draghi, del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, del presidente, dell’assessore all’Istruzione e della Sovrintendente agli studi della Valle d’Aosta –Erik Lavevaz, Luciano Caveri e Marina Fey-, oltre al direttore generale dell’AUsl Massimo Uberti, e della difensora civica, garante per l’infanzia e l’adolescenza, Adele Squillaci, «sull’inaccettabile contenuto del decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, dello scorso 2 febbraio».
Il Garante per i minori di Trento
In particolari il comitato riporta le parole del Garante per i minori della provincia di Trento che manifesta disappunto per «quello che si può definire come un cervellotico e assurdo meccanismo di controllo sociale, il cosiddetto green pass» che, secondo il Granate «comporta in un continuo crescendo gravi, violente e ingiustificate limitazioni ai diritti fondamentali di tantissimi ragazzi e delle loro famiglie».
«Il tutto – aggiunge il Garante – scientemente alimentato da una perdurante e martellante narrazione mediatica tesa a indicare i bambini e i ragazzi quali diffusori di malattie con conseguente loro colpevolizzazione e percezione di essere sbagliati».
Cosa dice EducaliberaVda
Il Comitato fa riferimento alla distinzione tra gli alunni che, vaccinati, in caso di casi di positività in classe possono continuare a seguire le lezioni n presenza e quelli per i quali, non vaccinati, si attiva la didattica a distanza.
«Costringere una parte della classe alla Didattica a Distanza, anche se questa parte di classe è in buona salute, non rimuove affatto gli ostacoli, li crea e, con essi, crea disuguaglianze».
Non importa sapere che il limite di cinque alunni positivi rende più remota la possibilità di quella che riteniamo una discriminazione» conclude la lettera di EducaliberaVdA.
«Non importa che i bambini e i ragazzi vaccinati siano sempre in numero maggiore e che, forse, “nella mia classe questo problema non si porrà”; il problema c’è e la nostra coscienza ci impone di intervenire e dire che contestiamo fermamente il principio di questi provvedimenti».
L’appello
Il comitato EducaliberaVdA fa appello a «tutti i responsabili dell’educazione e dell’istruzione che hanno a cuore la crescita di studenti e studentesse di qualsiasi età» chiedendo di sottoscrivere la lettera completando il form a questo indirizzo .
Il comitato si rivolge a dirigente, insegnanti, educatori e personale Ata, ma chiede anche sostegno a genitori, studenti/studentesse maggiorenni o semplici cittadini.
La lettera aperta si chiuderà giovedì 3 marzo 2022 e verrà inviata quindi ai destinatari.
(e.d.)