Aosta, si fingono indigenti e truffano il parroco: in due a processo
Nell'udienza andata in scena il 15 febbraio, i due imputati hanno fatto sapere - tramite i rispettivi legali - di voler risarcire la parte lesa
Una coppia in difficoltà che non riesce a pagare l’affitto. Un proprietario (locatore) che minaccia: «Se non pagate vi caccio fuori di casa». E un prete valdostano che, mettendosi una mano sul cuore, decide di anticipare 380 euro ai due “bisognosi”. Peccato che, in realtà, si sarebbe trattato di una truffa.
Due romeni residenti fuori Valle – Marius Elvis Lacatus (classe 1988) e Mircea Visinel Varga (1997) – sono infatti finiti a processo, ad Aosta, con l’accusa di aver truffato un anziano parroco del capoluogo valdostano.
Nell’udienza del 15 febbraio, tramite i rispettivi legali, i due imputati hanno comunicato di voler risarcire la parte lesa; in questo caso, è possibile che venga rimessa la querela. Il giudice ha quindi aggiornato l’udienza al 22 febbraio.
La vicenda
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile della Questura di Aosta, il 17 ottobre 2019, uno dei due imputati e una donna (che non è stata individuata) si sarebbero presentati in chiesa per incontrare il sacerdote.
I due avrebbero quindi spiegato al parroco di trovarsi in un grave stato di indigenza. Poi la richiesta: un aiuto economico finalizzato a saldare il debito che i due avevano con il padrone della casa in cui vivevano in affitto. L’ecclesiastico avrebbe telefonato al numero – che è risultato intestato a uno degli imputati – del sedicente locatore dell’alloggio. «Se non ricevo entro le 11 di questa mattina i soldi per l’affitto, li caccio fuori casa», si sarebbe sentito dire dall’interlocutore.
In pena per la situazione, il parroco aveva quindi deciso di concedere un “prestito” alla coppia. Per prima cosa, però, il sacerdote aveva fatto una copia del documento del presunto indigente. Tempo di firmare una ricevuta e i due si sarebbero allontanati con in tasca 380 euro.
Passano le ore e al prete vengono dei dubbi sulla veridicità del racconto della coppia. Nel tardo pomeriggio, poi, un messaggio inviato dalla Curia Vescovile conferma i suoi timori: qualche giorno prima, lo stesso episodio si era verificato in altre due parrocchie valdostane. In entrambi i casi, però, sospettando che si potesse trattare di un tentativo di truffa, i parroci non avevano concesso “prestiti”. Il prete aostano, dunque, decide di chiamare la Polizia e di denunciare quanto accaduto.
AGGIORNAMENTO
Nell’udienza del 22 febbraio, i due imputati hanno dimostrato di aver risarcito la vittima del raggiro. Il parroco ha quindi rimesso la querela e, per questo motivo, il processo si è chiuso con il “non luogo a procedere”.
(f.d.)