Aosta, caro-energia: i commercianti di via Sant’Anselmo spengono le vetrine
Gli esercenti esasperati dagli aumenti aderiscono all'iniziativa promossa da Anci e Celva e a partire dalle 18 o dopo la chiusura spegneranno le luci dei loro negozi
Aosta, via Sant’Anselmo, vetrine spente per protesta contro il caro-energia.
Nella giornata in cui l’Anci e il Celva proclamano una sorta di sciopero contro lo sconsiderato aumento dell’energia elettrica e del gas, che vanno a incidere in maniera considerevole sulle bollette, fino ad aumentarle di due o tre volte, i commercianti di via Sant’Anselmo alzano la voce.
Vetrine spente
Nella giornata di giovedì 10 febbraio, infatti, i negozi della via aderenti spegneranno le luci delle vetrine in prossimità della chiusura o dopo aver abbassato le serrande.
Lo scopo è quello di dimostrare come la città perda di attrattività e bellezza senza il cuore pulsante dei commercianti.
Le motivazioni
«Abbiamo visto la protesta lanciata dall’Anci e, attraverso la nostra chat, abbiamo deciso di provare a fare qualcosa» racconta Salvatore Nasso di Musica e Ricordi, promotore dell’iniziativa.
«Non possiamo permetterci di chiudere alle 18 tutte le sere, ma almeno proviamo a rendere la città buia per un periodo di tempo – continua Nasso -. Dalla chiusura dei negozi, o magari da qualche ora prima, spegneremo, per quanto possibile, le luci, così proveremo a far capire in che condizioni si potrebbe venire a trovare il nostro centro».
Non ce la facciamo più
L’allarme per il caro-energia, e di conseguenze per il caro-bollette, è forte, come testimoniato due settimane fa da Gazzetta Matin e ora i negozianti, dopo due anni a dir poco complicati, non ce la fanno davvero più.
«Speriamo che anche le altre vie della città ci seguano e che anche la popolazione faccia qualcosa con noi – conclude Salvatore Nasso -. Gli aumenti indiscriminati, infatti, non sono solo per noi, ma valgono tutti. Dobbiamo metterci insieme e far sentire la nostra voce, anche perché noi non possiamo permetterci di spennare i nostri clienti per rientrare dei costi».
(alessandro bianchet)