Sciopero alla Cogne, il Pci solidarizza con gli operai
Senza un accordo minacciano di portare avanti lo stato di agitazione fino ad aprile
Sciopero alla Cogne, il Pci solidale con gli operai. I lavoratori dei reparti ‘a caldo’ lamentano il sottodimensionamento e la necessità di continui straordinari. Senza un accordo minacciano di portare avanti lo stato di agitazione fino ad aprile.
L’analisi
Scrive in una nota il Partito comunista italiano: «Proprio in questi giorni i rappresentanti del settore metalmeccanico delle organizzazioni sindacali hanno indetto degli scioperi per una parte delle lavorazioni a “caldo”. Nelle assemblee sindacali i lavoratori che si occupano di certi settori hanno ritenuto di non subire più le imposizioni aziendali relative al sottodimensionamento degli addetti che da tempo sono sottoposti a lavoro straordinario, nonché alla rinuncia di alcuni elementari diritti come il pasto».
Posizione contrapposte
Riporta il Pci: «Da incontri avvenuti tra la direzione e la rappresentanza dei lavoratori sono emerse delle criticità concernenti la scarsità di addetti in alcune lavorazioni. La direzione lamenta la difficoltà di reperire personale nella regione mentre la parte sindacale vorrebbe che i turni si svolgessero regolarmente e non appesantiti dalle frequenti richieste di svolgere lavoro straordinario. Nemmeno la minaccia da parte aziendale di decurtare il premio extra promesso è servito a far tornare sulle proprie intenzioni gli addetti dei settori interessati. L’astensione dal lavoro interesserebbe un periodo piuttosto lungo con inizio a fine gennaio e termine, se non si arriva ad un accordo soddisfacente fra le parti prima, la fine di aprile».
L’invito
«Poiché il Partito Comunista Italiano ritiene giustificate le rivendicazioni, e quindi sostiene lo sciopero, invita la direzione a porre rimedio alle criticità lamentate dai lavoratori che, a causa della scarsità di organico, generano altre anomalie con possibili complicazioni della sicurezza».