Olimpiadi Pechino 2022, Samuela Comola: «A ottobre non me lo sarei aspettato»
L'alpina di Champorcher ha sfruttato al meglio le occasioni avute in Coppa del Mondo ed è salita sull'aereo per la Cina
Alzi la mano chi a ottobre 2021 si sarebbe aspettato di vedere Samuela Comola in partenza per le Olimpiadi e con buone possibilità di fare parte del quartetto azzurro in staffetta. Una delle poche braccia che si solleverebbe sarebbe quella di Alessio Gontier. Il guru del biathlon rossonero, ai microfoni di Gazzetta Matin dell’11 ottobre, aveva infatti inserito l’alpina di Champorcher tra le ragazze accreditate per staccare il pass. E così è stato, grazie a una stagione in crescendo, nella quale ha sfruttato tutte le occasioni che ha avuto a disposizione in Coppa del Mondo.
Samuela Comola: «Ci avrei messo la firma»
Samuela, se a ottobre qualcuno le avesse detto che si sarebbe qualificata alle Olimpiadi cosa avrebbe risposto?
«Che non me lo sarei di sicuro aspettata. Senza neanche una presenza in Coppa del Mondo e per come erano andate le ultime stagioni ci avrei fatto firma, ma non ci avrei sperato. Non me lo aspettavo, è logico che è il sogno di tutti, ma sognarlo è una cosa e raggiungerlo è diverso.
Come si avvicina a questo appuntamento?
Quest’anno sto facendo esperienza, non mi aspetto niente di particolare. Anche se sarà difficile per le restrizioni, cercherò di godermela al massimo. Ad Anterselva, rispetto alle tappe precedenti, mi sentivo meglio. In Cina, abbiamo qualche giorno per ambientarci.
«Il quarto posto di Anterselva ci ha dato la carica»
Come pensa che sarà gareggiare a migliaia di km da casa?
«Non ho mai fatto viaggi così lunghi, non so il corpo come reagirà al fuso, sarà anche questa un’esperienza da aggiungere al mio bagaglio».
Al momento, è favorita per essere nel quartetto della staffetta. Che effetto le fa? Si trova bene in terza frazione?
«Sicuramente il mio desidero è quello di fare la staffetta, mi sono espressa sempre abbastanza bene. In terza mi trovo bene, ho iniziato un po’ a capire. Doro e Lisa fanno la loro gara e mi danno il cambio in ottima posizione, non mi sono abituata, ma sto imparando a gestire la situazione. Nelle stagioni precedenti non avevo mai fatto la terza. Penso che il quarto posto di Anterselva ci abbia dato la carica, ma siamo consapevoli che anche per arrivare quarte deve capitare il giorno in cui tutte fanno la bella gara ed è difficile. Ce la metteremo tutta, ci è dispiaciuto non arrivare sul podio, ma almeno per me è comunque un gran risultato».
Come si sta trovando a lavorare da vicino con atlete del calibro di Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi?
«Loro sono uno stimolo, sono due campionesse. Fa effetto poter lavorare con loro, è stimolante».
«Per evitare contagi casa non ho visto nessuno, incontrerò gli amici al ritorno»
Nelle gare individuali, quale potrebbe essere un bel risultato per lei?
«Non saprei dirlo, nel biathlon cambia tutto in fretta, basta poco. Dipende da come sparerò io e anche le altre».
Durante le Olimpiadi dovrete attenervi al rigido protocollo cinese. Come trascorrerà il tempo al villaggio olimpico? E c’è qualcosa che non potrà mancare nella valigia?
«Non avendo mai vissuto un’esperienza del genere sarà tutto una scoperta. Non ho l’abitudine di portarmi dietro portafortuna, però non sarò così fuori dal mondo spero che tramite telefono riuscirò comunque a comunicare con l’Italia».
Come ha vissuto queste settimane prima dei giochi, con i contagi che sono tornati a salire e il rischio di contrarre il virus?
«Fino a che eravamo ad Anterselva eravamo tranquilli, essendo tutti tamponati c’è la bolla, senza spettatori non c’era tantissimo rischio. A casa, invece, bisogna stare attenti a non andare in giro. La routine era allenamento-casa senza vedere nessuno. Li incontreremo dopo, al ritorno».
(Thomas Piccot)