Olimpiadi Pechino 2022, Michela Carrara: «Un sogno andarci, ma non ci arrivo come mi aspettavo»
La classe 1997 di La Salle, che difende i colori del Centro Sportivo Esercito, partirà per i giochi a cinque cerchi nonostante un avvio di stagione complicato
La convocazione per le Olimpiadi è arrivata, ma non è certo il 2021-2022 che si aspettava Michela Carrara. L’alpina di La Salle, infatti, è stata protagonista di una stagione deludente, sempre fuori dalla zona punti in Coppa del Mondo e con il posto a rischio in staffetta. Nonostante le difficoltà incontrate nelle prime uscite stagionali, è riuscita comunque a staccare il pass per Pechino e l’appuntamento cinese potrebbe dare un sapore diverso all’annata.
Michela Carrara: «Non ci arrivo come mi aspettavo»
Michela, che emozioni prova avvicinandosi alla prima esperienza a cinque cerchi?
«Non ho ancora bene realizzato, è un sogno poterci andare, ma chiaramente non ci arrivo come mi aspettavo. La stagione non è stata un granché, speravo di arrivarci diversamente, ma in ogni caso la qualifica è importante. L’inizio di stagione è stato sotto le aspettative».
Le Olimpiadi possono essere un momento di svolta?
«Lo spero, diciamo che non sono mai stata una persona costante, però in passato negli appuntamenti importanti ho dato il meglio (oro in sprint ai mondiali Junior nel 2017, ndr), spero che possa succedere anche quest’anno.
L’individuale di Anterselva è stata l’ultima gara prima di Pechino. Che indicazioni ha avuto da quella prova?
Diciamo che non è stata una gran gara, dopo Natale ho fatto abbastanza fatica, forse per il vaccino o per altri motivi. Sapevo di non essere in piena forma, non era una prova facile, era complicata, ma sono contenta del tiro nonostante i cinque errori. Spero di di ritrovare la condizione in questi ultimi giorni prima di Pechino.
«Scendere in Ibu Cup è stata un’ottima scelta»
Come spiega le percentuali più basse al tiro di questa stagione?
«Sinceramente non ho una spiegazione logica. A dicembre ero molto in difficoltà, a Natale ho provato correggere qualcosa e da gennaio mi sento più sicura».
Sugli sci deve ritrovare la condizione. Quanto le manca per poter essere consapevole a Pechino?
«Sono indietro, ne sono consapevole. Pensavo di essere molto più avanti da quel punto di vista, durante la preparazione sono andata meglio rispetto agli altri anni, ma nelle gare questo non sono mai riuscita a tirarlo fuori».
È servito scendere per alcune tappe in Ibu Cup?
«Ritengo che sia stata un’ottima scelta da parte dei tecnici e da parte mia, è servita per ritrovare tranquillità. Lì il livello è un po’ più basso e puoi fare un bel risultato anche se la condizione sugli sci non è ottimale».
«Saltasse fuori un positivo la situazione potrebbe essere pesante»
Durante i giochi vi dovrete attenere ai rigidi protocolli previsti dalla Cina. Le dispiace non poter vivere a pieno questa esperienza?
«Quello sicuramente, adesso siamo tutti qui a sperare di poterci andare e superare i tamponi. Se tutto dovesse andare perfettamente dovrebbe comunque essere una bella esperienza, ma se saltasse fuori un positivo potrebbe essere pesante la situazione».
La quarta ondata di Covid, appunto, si sta facendo sentire. Quanto è difficile per un atleta affrontarla alla vigilia di un evento del genere?
«Fino a che siamo stati via a fare gare è stato facile, eravamo tutti controllati e tamponati. Tornando a casa, ognuno ha dovuto valutare la situazione. Io ho deciso di restare a casa solo con mio papà che è in pensione, non ho visto mia mamma, le mie sorelle e mia nipote. Praticamente mi sono messa in quarantena, per quanto possibile».
(Thomas Piccot)