Olimpiadi Pechino 2022, Didier Bionaz: «La condizione è migliorata, possiamo essere fiduciosi»
Prima volta in una rassegna a cinque cerchi per l'alpino classe 2000: «Sono molto emozionato»
I primi Giochi Olimpici a 22 ancora da compiere sono il meritato riconoscimento al lavoro di Didier Bionaz. Un ragazzo che da due anni – l’esordio è avvenuto a marzo 2020 a Nove Mesto – è stabilmente in Coppa del Mondo. Nonostante una prima parte di stagione senza acuti, l’alpino di Bionaz a Pechino può dire la sua nell’individuale e, se venisse scelto dai tecnici, nella staffetta.
Didier Bionaz: «Le Olimpiadi il sogno di ogni atleta»
Didier, la prima Olimpiade a 22 anni da compiere. Che effetto le fa?
«Sicuramente è una grande emozione, perché penso che le Olimpiadi siano il sogno di ogni atleta. Sono molto, molto emozionato.
«Possiamo essere fiduciosi»
La condizione fisica è apparsa in crescita con il passare delle settimane. Avete carburato in vista dell’appuntamento di Pechino? E che indicazioni ha avuto dall’ultima gara di Anterselva?
«Non lo so se abbiamo carburato, però c’è stato un miglioramento di tutta la squadra a gennaio, possiamo andare abbastanza fiduciosi verso Pechino con una buona condizione. Ad Anterselva mi sentivo bene, avevo avuto ottimi allenamenti, peccato per quell’ultimo poligono. Ero riuscito a gestire bene la gara, anche la seconda e terza sessione di tiro non erano facili, ma le avevo controllate. Nei giorni prima avevo avuto ottime sensazioni, speravo di farle vedere anche in gara».
I giochi saranno condizionati ancora dall’emergenza sanitaria. Come immagina che trascorrerà il tempo libero nel villaggio olimpico?
«Onestamente non ho idea, non so cosa aspettarmi, credo non lo sappia nessuno. Iniziamo ad arrivare lì e poi vedremo, penso che possa essere una bella esperienza».
«In terza frazione ci sono più pressioni»
In staffetta quest’anno è stato provato in terza frazione, mentre l’anno scorso veniva impiegato solitamente al lancio. In quale dei due segmenti si trova meglio?
«Non saprei bene, dipende sempre da come stai. Il lancio mi piace abbastanza, c’è un po’ di casino, ci sono tanti atleti insieme. Ma anche in terza mi sono trovato bene, mi hanno sempre fatto tribulare, perché mi hanno dato il testimone una volta secondo e una volta terzo e ci sono più pressioni, vista la posizione. Bisogna prenderla come esperienza, anche mentalmente».
Nella prova a squadre l’Italia non parte con i favori del pronostico. Potete giocarvi la medaglia?
«Secondo me se tutti i membri stanno bene e si riesce a fare una bella gara si può fare un bel risultato. Ci sono nazioni molto forti, il livello è altissimo e basta poco per salire o scendere di parecchie posizioni, la staffetta è una prova sempre particolare.
«Quest’anno è mancato l’acuto, l’individuale mi piace molto»
A livello di risultati sta andando peggio rispetto alla passata stagione: come se lo spiega? E si è dato degli obiettivi per le gare cinesi?
«Non saprei, devo dire che è mancato l’acuto, l’anno scorso avevo fatto belle gare, con tanti acuti. Nella prima parte il trend non è stato diverso dallo scorso. C’era stato il 19° posto nell’inseguimento a dicembre, ma prima avevo raccolto un punto. Ho avuto un inizio difficile, ma stiamo riuscendo a uscirne. Mi piacerebbe fare la 20 km, è una gara che mi piace molto, mi adatto abbastanza bene. Anche la staffetta sarebbe bello farla, ma si dovrà vedere come starò a inizio stagione».
(Thomas Piccot)