Fondo, Francesco De Fabiani pronto per il debutto: «Orgoglioso di essere una delle carte in mano all’Italia»
L'alpino del Gressoney-St-Jean debutterà alle Olimpiadi domenica (le 8 ora italiana) nello skiathlon: «La sprint mi intriga, nella team sprint Chicco e io possiamo giocarci una medaglia fino in fondo»
Francesco De Fabiani è una delle due frecce all’arco azzurro degli sci stretti.
Il peso del fondo azzurro è tutto sulle spalle sue e di Federico Pellegrino.
L’alpino di Gressoney-St-Jean, alla terza Olimpiade, è pronto e non nasconde la voglia di fare bene.
Francesco De Fabiani: «Peccato non aver gareggiato a Les Rousses, ma sono pronto»
Francesco, che indicazioni ha ricevuto dallo stage con Kramer a Lavazè?
«È andato tutto secondo i piani. Abbiamo finito di caricare all’inizio della scorsa settimana, poi ci siamo concentrati sul recupero, in modo da essere freschi per le gare».
Come ha vissuto lo stop alla Coppa del Mondo di gennaio?
«Ci sono i pro e i contro, anche se, onestamente, una gara, nella tappa francese di Les Rousses, l’avrei fatta più che volentieri. Il lato positivo è sicuramente rappresentato dall’aver avuto tre settimane per allenarci in condizioni eccezionali, visto che a Lavazè non c’è mai stata una nuvola. Stare in ritiro ci ha permesso di azzerare i viaggi, riducendo la stanchezza e il rischio di contagiarci. Se non gareggi, però, non hai termini di riferimento. Per fortuna, in ritiro con noi c’erano alcuni russi di altissimo livello, quindi in pista il confronto non è mai mancato. Ho avuto indicazioni positive, avvertendo buone sensazioni».
Francesco De Fabiani: «Al Tour de Ski stavo benissimo, peccato per le due cadute»
Il Tour de Ski le ha regalato tre ottime prestazioni e due cadute beffarde che le sono costate un piazzamento importante nella classifica generale. Cosa si è portato via dalla Val di Fiemme?
«Sicuramente un po’ di amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di avere una buona condizione fisica. Nella sfortuna di cadere, almeno non mi sono fatto male e, soprattutto nel primo caso, il rischio di incappare in un infortunio serio era alto. In quella frazione di secondo ho perso punti pesanti in Coppa del Mondo e i premi del Tour de Ski. Peccato, avevo una della condizioni migliori di sempre e potevo davvero andare a caccia di un acuto».
Francesco De Fabiani: «Inizio con lo skiathlon, la sprint è molto interessante»
Il programma di Pechino non prevede la 15 km in classico con partenza di massa: su quale gara giocherà più fiches?
«Debutterò con lo skiathlon (domenica alle 8 ora italiana, ndr), poi vedremo a quali altre gare partecipare. La sprint è molto interessante, ma dipenderà molto dal tracciato e dalla neve. Andare a medaglia nella 15 km a cronometro in classico sarà difficilissimo, ma un buon risultato si può fare. Nella staffetta non siamo tra i favoriti per il podio, ma in quel format non si sa mai. Il programma sarà chiuso dalla 50 km skating mass start, capirò prima del via se avrò energie per giocarmi le mie carte».
Francesco De Fabiani: «Se filerà tutto liscio, nella team sprint possiamo giocarcela fino in fondo»
Una delle chances da medaglia per l’Italia è rappresentata dalla team sprint: cosa ci vorrà per bissare l’impresa dei Mondiali di Seefeld?
«Ci vorranno un’ottima condizione fisica mia e di Chicco e materiali super-performanti. Norvegia e Russia sembrano aver già prenotato le due medaglie più preziose, ci sarà da battagliare per il bronzo e, se filerà tutto liscio, possiamo giocarcela fino in fondo come a Seefeld. La speranza è di arrivare il giorno della gara al massimo, perché quello è il punto di partenza per costruire una grande gara».
Francesco De Fabiani: «Non mi disturba non aver provato le piste in anticipo»
Le piste olimpiche saranno una scoperta per tutti: quanto la disturba non aver potuto provare in anticipo i tracciati?
«Non mi disturba in maniera particolare, tanto la pista è quella e, sia che la guardi un anno o un giorno prima della gara, non cambia. Se non è nelle mie corde, non diventa il mio tracciato preferito facendo passare del tempo. Molto dipenderà dalla neve, abbiamo sentito dire che può arrivare della sabbia dal deserto vicino a rallentarla. Non sono particolarmente preoccupato, noi italiani abbiamo un team che lavora molto bene e in condizioni difficili sa fare la differenza».
Francesco De Fabiani: «Il Covid-19 sarà un fattore da tenere in considerazione»
Il Covid-19 continua a essere un fattore anche per voi atleti: rispetto alla vigilia dei Mondiali di Oberstdorf di 12 mesi fa, come si avvicina all’appuntamento?
«Non mi fascio la testa prima del tempo, ma sappiamo che è un qualcosa che può succedere. In queste settimane abbiamo fatto attenzione, ci siamo isolati dal mondo, ma il rischio zero non esiste. Sappiamo che si dovrà fare un tampone al giorno, per cui anche il virus sarà un fattore da prendere in considerazione».
Francesco De Fabiani: «A Sochi è stata un’esperienza magnifica»
Le Olimpiadi sono il massimo per qualsiasi atleta: qual è l’aspetto che l’ha colpita di più a Sochi e PyeongChang?
«Già solo guardando l’organizzazione, si capisce che è un evento diverso. Le Olimpiadi, poi, mischiano sport e culture diverse, purtroppo quest’anno la socializzazione sarà limitata, ma sono sicuro che sarà comunque molto bello. A Sochi, otto anni fa, sapevo pochissimo degli altri sport e sono tornato a casa con una conoscenza più ampia del mondo degli sport invernali. Sono partito con all’attivo solo due gare di Coppa del Mondo, che non erano nemmeno andate bene e avevo un po’ di soggezione, anche perché della nostra nazionale del fondo conoscevo solo Federico Pellegrino, poi, però, è stata un’avventura magnifica».
Francesco De Fabiani: «Mi piace pensare di essere una delle migliori carte dell’Italia del fondo»
L’Italia del fondo si aspetta molto da lei e Federico Pellegrino: questo la carica o aumenta la pressione?
«Sono consapevole di questa situazione, non è una novità e mi piace pensare di essere una delle migliori carte che abbiamo nello sci di fondo. Mi ritengo un privilegiato, sono orgoglioso di rappresentare il corpo degli Alpini e la Valle d’Aosta in maglia azzurra».
Da atleta, cosa le mancherà di più dell’Italia a Pechino?
«Temo che sarà un’Olimpiade con tantissime limitazioni di movimento, per cui credo che mi mancherà molto la libertà che abbiamo qui in Italia. Al di là dell’allenamento e delle gare, ci sarà ben poco da fare. Un altro elemento di cui potrei avvertire la mancanza è il nostro cibo, anche se nel villaggio olimpico propongono solitamente una cucina internazionale che va bene un po’ per tutti».
Francesco De Fabiani: «Nel tempo libero mi dedicherò all’astronomia»
Lei è un grande appassionato di fotografia: metterà in valigia anche tutta la sua attrezzatura?
«Non credo, ce l’avevo dietro a Lavazè e mi sono davvero divertito. A Pechino credo che utilizzerò il tempo libero per assecondare la mia passione per l’astronomia. A casa ho un telescopio e lo posso utilizzare da remoto».
Francesco De Fabiani: «Milano-Cortina è ancora lontana, il mio fisico mi dirà se potrò esserci»
Rispetto alle due precedenti esperienze olimpiche, come si avvicina a livello emotivo?
«Sono carico, tranquillo, consapevole di quello che posso fare. So di aver fatto tutto quello che dovevo e di avere le carte in regola per disputare una buona Olimpiade. Per me potrebbe essere l’ultima esperienza olimpica e voglio dare il massimo. Dopo due edizioni in Asia, mi piacerebbe partecipare a Milano-Cortina 2026. In mezzo, però, ci sono 4 anni e la decisione, più che a me, spetterà al mio fisico».
(davide pellegrino)