Oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale: rinviato ad aprile il processo per Sara Cunial
In aula, il difensore della deputata si è opposto alla presenza dei cronisti; il giudice, però, ha rilevato l'interesse pubblico della vicenda
Un video, realizzato da un testimone che – secondo la difesa – dimostrerebbe l’innocenza dell’imputata. E’ la carta che intendono giocare gli avvocati della deputata Sara Cunial nel processo che la vede imputata per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale e rifiuto a fornire le generalità. I fatti sarebbero avvenuti il 24 aprile scorso, in occasione di una manifestazione contro la Dad andata in scena in piazza Chanoux (Aosta).
Il processo
Il processo ha preso il via nella mattinata di venerdì 4 febbraio, proprio mentre davanti al Tribunale di Aosta si era radunata una cinquantina di persone per manifestare contro il Green pass e presentare nuove denunce contro il Governo italiano.
La deputata non era presente in aula, ma c’era il suo avvocato, Edoardo Polacco del foro di Velletri. In apertura di udienza, il legale si è opposto alla presenza dei giornalisti in aula. Come tra l’altro richiesto anche dal pm Francesco Pizzato, però, il giudice monocratico Marco Tornatore ha acconsentito alla presenza dei cronisti, rilevando l’interesse pubblico della vicenda. L’udienza, infatti, è pubblica e le uniche limitazioni sono legate al numero di persone presenti in aula; una restrizione per il contenimento della pandemia da Covid-19.
L’udienza
L’avvocato Polacco, poi, ha depositato alcuni documenti, tra cui l’istanza presentata da un secondo legale di Cunial al procuratore generale per chiedere la disapplicazione del Decreto che prevede l’obbligo di esibizione del Green pass per entrare in Tribunale.
Nel processo si è costituto parte civile il finanziere che, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato minacciato dall’onorevole Cunial.
Il giudice ha quindi rinviato l’udienza al 5 aprile, quando saranno sentiti i testimoni della Procura e della difesa. Il pm Pizzato ha anche chiesto l’esame dell’imputata.
(f.d.)