Scuola: studenti in piazza contro la seconda prova alla maturità
Domani, venerdì 4 febbraio, la manifestazione di protesta in piazza Chanoux
Scuola: studenti in piazza contro la seconda prova alla maturità.
Gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori scendono in piazza domani, contro le decisioni del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi sull’esame di stato.
Nel mirino, in special modo, la reintroduzione della seconda prova, nella forma ‘tradizionale’.
«Questo non è un anno normale – scrivono in una nota gli studenti -. Nelle scuole, la didattica non è assicurata in modo completo.
Molti studenti seguono in DDI e quanti sono riusciti a seguire regolarmente, hanno molti insegnanti assenti, perchè sospesi o perchè temporaneamente in quarantena.
Siamo reduci da due anni di dad che avrebbero dovuto darci delle conoscenze fondamentali per svolgere serenamente la maturità.
L’unico risultato è stato un fallimento.
Inoltre, a causa della pandemia in corso, molti di noi non hanno potuto e non possono svolgere progetti e uscite didattiche, parte integrante del nostro percorso di studi.
Progetti didattici no ma maturità con tutti gli scritti sì?»
Secondo gli studenti, il ministro dell’Istruzione Bianchi «chiude gli occhi sul fatto che reintrodurre ora le seconde prove, significhi fingere che questo fallimento della didattica non sia mai esistito e che questi due anni non siano stati un carico di stress, ansia e disagio che continua a gravare sulla salute mentale di tutti noi.
Con questo esame si mette a rischio il nostro futuro.
Ci sono concreti rischi di bocciatura o promozione con voti bassi che impediscono l’accesso a varie facoltà universitarie e concorsi pubblici.
Quindi, la necessità di valutarci fino all’ultimo giorno è più importante della nostra salute?
L’appuntamento con il sit in di protesta è per domani, venerdì 4 febbraio alle 9 in piazza Chanoux.
La solidarietà dell’assessore regionale all’Istruzione
«Ahinoi non abbiamo spazi per derogare questa decisione, comprendo la speranza degli studenti delle superiori che puntavano alla sola prova orale, ma mi sento di rasserenarli poichè anche quando c’erano le prove scritte, il tasso di bocciatura è talmente basso da indurre una certa dose di tranquillità – commenta l’assessore all’Istruzione Luciano Caveri.
La questione di fondo sta nella contradditorietà delle parole del ministro Bianchi che prima ha parlato di sole prove orali e poi, subito dopo di prove scritte, quando, lo speriamo tutti, ci avviamo verso una certa normalità – precisa l’assessore -.
Non ho dubbi comunque sul fatto che il mondo della scuola valdostana sarà comprensivo, avendo ben presente che la didattica a distanza non è lo strumento ottimale per affrontare il primo vero esame ‘della vita’.
Quando il ministro Bianchi convocherà gli assessori regionali all’Istruzione per spiegare la maturità – cosa non ancora avvenuta – gli trasmetterò la preoccupazione e l’amarezza degli studenti che domani si ritroveranno in piazza».
(c.t.)