Cefalea come malattia sociale, sì unanime del Consiglio a una mozione
A presentarla in aula la Lega Vallée d'Aoste
Cefalea come malattia sociale, sì unanime del Consiglio a una mozione. A presentarla in aula la Lega Vallée d’Aoste. Il testo impegna il Presidente della Regione a interloquire con i parlamentari valdostani e con la Conferenza Stato-Regioni per l’emanazione dei decreti attuativi della legge 81/2020 in materia di riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale.
La richiesta
«In Italia – ha spiegato Andrea Manfrin (Lega VdA) – almeno 8 milioni di persone soffrono di cefalea cronica, in prevalenza donne: chi ne soffre ha una vita molto complicata, spesso non viene creduto e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con un costo annuo calcolato in 2.600 euro a paziente, con gravi difficoltà personali e professionali. La legge nazionale approvata a luglio 2020 prevedeva dei decreti attuativi da emanare entro 180 giorni dalla sua pubblicazione e senza i quali la norma non è di nessuna utilità per i pazienti affetti da questa patologia. Ecco perché è importante sensibilizzare il Ministro della salute affinché individui i criteri e le modalità con cui le Regioni attueranno i progetti di sperimentazione dei metodi di presa in carico di queste persone».
La replica
L’assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha ritenuto condivisibile la mozione, ricordando che «la cefalea colpisce in Valle d’Aosta il 12% della popolazione, con 15mila assistiti. “L’Usl è molto attenta a questa patologia con un centro cefalee regionale che svolge circa 400 visite all’anno cui vanno sommate le urgenze. Il servizio sanitario regionale riconosce un’invalidità a seconda della frequenza della malattia. Il centro ha partecipato alla sperimentazione di anticorpi monoclonali specifici ed è fra i primi centri in Italia per la somministrazione del farmaco in base alla popolazione residente. L’Usl ha manifestato piena disponibilità a supportare il Presidente della Regione e l’Assessore nelle interlocuzioni per sollecitare l’emanazione dei decreti attuativi della legge 81/2020».
(re.aostanews.it)