Verrès, furto di borsa piena di pane, salumi e formaggi… di legno
L'incredibile episodio è accaduto allo scultore Armando Blanc, a Verrès, a margine dell'esposizione Une Petite Saint Ours nelle vetrine dei negozi
Verrès, furto di borsa piena di pane, salumi e formaggi… di legno.
L’incredibile episodio è accaduto allo scultore Armando Blanc, a Verrès, a margine dell’esposizione Une Petite Saint Ours nelle vetrine dei negozi.
Armando Blanc, scultore di Fénis è uno dei 40 artigiani che hanno accolto l’invito della Pro loco di Verrès a esporre le loro opere nelle vetrine dei negozi del centro nell’ambito dell’iniziativa Une Petite Saint Ours à Verrès.
Venerdì 21 gennaio, verso sera, stava allestendo la vetrina di Hérésaz Sas, negozio di articoli per la casa, quando si è accorto del furto.
«Voglio dedicare due righe a quel “GENIO” che ieri sera a Verrès, mentre io e Jole stavamo allestendo la vetrina nel negozio di Heresaz, gli è venuta la brillante idea di rubarci due belle borse piene di pani, formaggi, salami, salsicce, budini e mocette appoggiate davanti al negozio». L’artigiano racconta così quello che gli è accaduto sui social.
«Probabilmente pensava di sfamarsi per qualche mese. Peccato che però sono di legno “NON COMMESTIBILI”. Inconsapevolmente comunque, col suo geniale gesto mi ha fatto un complimento enorme, perché se le ha rubate pensando di mangiarle vuol dire che le ho fatte veramente bene. Lo so le borse pesavano un po’ tanto, ma è perché dentro c’erano TANTE, TANTE, TANTE ore di lavoro. Comunque nel caso fosse intenzionato a restituire il BOTTINO, lo può riportare davanti al negozio di Heresaz. Nella speranza che non si sia rotto tutti i denti, ringrazio sentitamente».
Nella vetrina del negozio si può ancora ammirare lo ratelé con alcuni dei pezzi de La Bocconata, l’opera saccheggiata dai ladri.
Purtroppo ad oggi ancora nessuno si è fatto vivo né con l’artigiano, né con il negozio. «Al momento nessuno ha ancora restituito nulla – conferma Blanc -. Pazienza»
L’artigiano è noto nel panorama della fiera di Sant’Orso per l’incredibile veridicità delle sue opere. Non solo salsicce, pani e formaggi, ma scarpine per bambini, scarponi da alpinista, vecchi libri… tutto rigorosamente di legno ma incredibilmente veri.
«Comunque una storia così non mi era mai capitata prima» conclude.
(er.da.)