Montagna: un progetto per migliorare l’assistenza sanitaria nell’Unité Grand-Paradis
Il progetto del Comitato regionale dei Volontari del Soccorso Anpas e dell'azienda Usl VdA è finanziato dal Piano nazionale 'Aree interne' con 900 mila euro.
Sostenere le aree geograficamente e demograficamente marginali garantendo la salute personale di tutti i cittadini e incrementando servizi quali sanità, istruzione e mobilità.
È questo l’obiettivo del progetto nato dalla collaborazione tra il Comitato regionale valdostano dei volontari del soccorso (Anpas) e l’azienda Usl VdA presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi, martedì 4 gennaio, nel salone Ducale del comune di Aosta.
Finanziata dal Piano nazionale ‘Aree interne’ per una spesa complessiva di circa 900 mila euro, l’iniziativa punta a rafforzare il presidio medico delll’Unité des Communes Grand-Paradis attraverso 3 distinti interventi mirati a fornire agli abitanti delle aree limitrofe che compongono la comunità montana servizi sanitari per loro essenziali.
Primo soccorso
Tra le 3 proposte, risulta già avviato a partire dal 1º gennaio di quest’anno il potenziamento delle attività di primo soccorso nei territori della Grand-Paradis, con conseguente e importante accorciamento delle tempistiche di intervento di mezzi quali ambulanze e auto mediche nelle vallate laterali della regione.
«Gli interventi di emergenza nelle aree limitrofe risultano in media più lenti di ben 10 minuti rispetto a quelli nelle aree centrali, ma, dal momento che soprattutto in casi particolarmente urgenti il fattore tempo è fondamentale, abbiamo reputato necessario migliorare tale servizio aprendo due sedi dedicate locali a Cogne e Saint-Pierre, ciascuna delle quali dotata di volontari e specialisti competenti che ci aiuteranno a ridurre tempistiche e numero di ricoveri – spiega il presidente del Comitato Anpas Valle d’Aosta, il dottor Massimo Pesenti Campagnoni -.
Quasi paradossalmente, l’aspettativa di vita di coloro che vivono in montagna è minore di un anno rispetto a quella di coloro che vivono in città e disturbi psichici e malattie croniche e cardiovascolari sono soltanto alcune delle patologie facilmente evitabili attraverso azioni di medicina di iniziativa capace di portare informazione e intervenire in chiave preventiva sugli stili di vita»
Servizio infermieristico e assistant de hameau
Su modello di alcune iniziative similari già adottate con successo in alcuni paesi della bassa Valle, anche l’Unité des Communes Grand-Paradis potrà beneficiare dell’introduzione di due importanti figure professionali di ambito sociosanitario, un infermiere di famiglia e comunità che funga da tramite tra i pazienti e i loro medici e un assistant de hameau direttamente stanziato sul territorio.
«Tutte le 73 aree montane interne nazionali sono accomunate da caratteristiche quali la lontananza fisica dal capoluogo centrale e le elevate potenzialità in termini di risorse idriche e agricole oltre che da una crescente tendenza allo spopolamento che, nell’arco di soli 10 anni, ha assistito a un picco del 6% – concordano il presidente dell’Unité, Mauro Lucianaz, e l’assessore alla sanità, Roberto Barmasse -.
Tale fenomeno pare prettamente legato alla mancanza di servizi essenziali causata da decenni di tagli finanziari e stanziamenti di denaro nella sola realtà ospedaliera aostana, ciò che ci spinge a voler investire economicamente e socialmente al fine di restituire anche alle nostre aree periferiche attività sanitarie fondamentali e e coesione collettiva».
L’attività dell’Anpas
Come ricordato dal presidente dell’Anpas nazionale, Fabrizio Pregliasco, «l’attività del nostro comitato coinvolge oltre 900 associazioni con storie e membri diversi, ciascuna indipendente e dotata di peculiarità e responsabilità proprie ma comunque legata alle altre dal comune scopo di fornire una quanto più possibile variegata filiera di servizi che, intervenendo su sanità, mobilità e istruzione, avvicinino al cittadino migliorandone la qualità di vita».
Proprio in quest’ottica si inserisce la campagna di recruting che, nei prossimi mesi, verrà avviata su tutto il territorio valdostano al fine di sensibilizzare la popolazione sul ruolo dei volontari nella regione e sul complesso iter formativo necessario a ottenere l’abilitazione, accogliendo al contempo tra le proprie fila quanti si riterranno interessati.
«La doppia sinergia tra volontari del soccorso e operatori selezionati e tra Anpas e servizio sanitario nazionale è stata davvero proficua per incrementare la copertura sanitaria e di soccorso su tutto il territorio della Grand-Paradis – ha concluso il vicepresidente dell’Anpas regionale, Andrea Parisi –.
Grazie all’assunzione di 8 dipendenti che affianchino il lavoro dei volontari, siamo stati in grado di raggiungere un’attività di 90 ore settimanali con ambulanza reperibile sempre dalle 7 alle 19 nei comuni di Saint-Pierre e Cogne e di eseguire, dal 1º gennaio scorso, ben 45 missioni di soccorso con codici gialli e rossi».
Nella foto in alto, da sinistra, l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse, il presidente nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco, il presidente dell’Unité des Communes Grand-Paradis e sindaco di Arvier Mauro Lucianaz e il presidente dell’Anpas VdA Massimo Pesenti Campagnoni.
(giorgia gambino)