Albergatori: «ultimo decreto? Una porcata, ma non perdiamo l’ottimismo»
Non le manda a dire il presidente degli Albergatori Filippo Gérard nel corso dell'assemblea di ieri al Forte di Bard ha denunciato una pioggia di disdette
Albergatori: «ultimo decreto? Una porcata, ma non perdiamo l’ottimismo».
Da un lato l’ottimismo, «guai a lasciarci sopraffare, il 99% delle aziende sono aperte, lo scorso anno avevamo capito che la stagione non sarebbe partita». Dall’altro, la preoccupazione, «l’ultimo decreto è una porcata, una mazzata che arriva in concomitanza con il pagamento della seconda rata dell’Imu, per la quale era stato chiesto il condono e che forse ci verrà riconosciuta come credito d’imposta».
Filippo Gérard, presidente degli albergatori non le manda a dire e ieri, all’assemblea dell’Adava, al Forte di Bard ha parlato di disdette che rischiano di compromettere irreparabilmente la stagione.
«Le disdette sul periodo di Natale e Capodanno saranno difficilmente rimpiazzabili e certamente non alle tariffe abituali – ha detto il presidente Gérard -. Ci troveremo con un’inflazione di offerta rispetto alla domanda reale».
Mi auguro che la Regione intervenga, valutando un ristoro sui costi fissi.
L’Imu è una tassa indegna, che colpisce chi investe, chi amplia e chi migliora e lavora per le proprie strutture.
Gérard ha lanciato l’allarme sull’occupazione.
«Non so se si potranno mantenere gli impegni occupazionali con i nostri collaboratori – ha detto Gérard -. Se da qui a febbraio avremo il 50% di lavoro in meno, lo staff dovrà essere ridimensionato.
Auguriamo che siano messe sul tavolo le risorse residue del Fondo per la montagna, occorrerà, finita la pandemia, pensare al rilancio della Regione, con il sostegno agli investimenti – ha detto l’albergatore di Cogne, chiedendo «strategie puntuali e rapide».
«Ho manifestato le nostre preoccupazioni e lo stress dell’intera categoria all’assessore al Turismo, ho sentito il Senatore Lanièce e la deputata Tripodi – ha continuato Gérard – spero di incontrare il presidente della Regione a breve. Ho chiesto all’assessore di fare il possibile per salvare la stagione, per definire una strategia per arginare le perdite.
Dopo le feste dovremo valutare se tenere aperte le nostre strutture».
Gérard ha ringraziato lo staff dell’associazione «che non si è mai risparmiato per permetterci di lavorare con aggiornamenti, webinar, norme e decreti vari» e ha parlato «del miglior direttivo mai avuto, nel peggiore periodo, che ha lavorato gestendo situazioni non prevedibili».
Il presidente Adava ha accennato ai prossimi sei mesi, al nuovo direttivo che si insedierà e non essendo più eleggibile, ha auspicato «nuove idee, dinamicità e nuovi progetti per il futuro direttivo».
Campagna vaccinale
Gérard è tornato sul tema dei vaccini, dopo che nei giorni scorsi aveva inviato un video ai colleghi.
«Io faccio l’albergatore e non so nulla di virologia o infettivologia – ha detto. Mi fido di chi ha studiato la materia e nella scelta di vaccinare me stesso e nell’opera di persuasione del mio staff ho fatto una valutazione pratica, non ideologica: credo sia importante vaccinarsi, avere il personale presente al mattino. Non posso permettermi l’incertezza di avere un collaboratore alle prese con i tamponi ogni due giorni; non posso affrontare l’ipotesi di restare chiuso durante le festività perchè un collaboratore è risultato positivo».
Locazioni turistiche
Gérard ha accennato anche alla controversa questione delle locazioni turistiche.
«La nostra posizione è stata sempre chiara nei tavoli di lavoro e con il Celva – ha detto Gérard -. Siamo pro locazioni turistiche, il turismo è sostenuto anche grazie ai posti letto degli alloggi brevi. Però chiediamo una regolamentazione, un censimento e una classificazione degli alloggi e ovviamente che paghino la tassa di soggiorno.
Riconosciamo l’impegno dell’assessore Guichardaz, ma sollecitiamo anche l’amministrazione regionale perchè si doti di una classificazione alberghiera al passo con i tempi; per esempio manca la quinta stella per le RTA che per certi mercati, come quello statunitense, è fondamentale».
«Mi auguro di sbagliarmi su tutto, auspico che tutti abbiate il 50% in più di fatturato – ha concluso Gérard – Credo però che, come in ogni buona famiglia, perchè questo siamo, le questioni si affrontano senza bugie. E la realtà non è questa.
Questo decreto è una catastrofe che ci mette in condizioni di aver problemi, di perdere denaro e di dover rimborsare i soldi delle caparre che qualcuno ha già utilizzato per il rifornimento di materie prime e gasolio.
Abbiamo lavorato, promosso, chiesto caparre, mandato preventivi. Però non abbiamo la capacità contrattuale per opporci alla richiesta di rimborsi se l’Italia decide di alzare le barriere ai turisti.
Per noi sarà devastante, ma non abbiamo alternative all’ottimismo. Guardiamo avanti, io vado in albergo ogni mattina con la stessa grinta, penso a come conquistare i migliori collaboratori e lo stesso faccio con l’associazione.
Da questa crisi, ne usciremo sicuramente imprenditori migliori, che hanno imparato ad affrontare difficoltà inimmaginabili e saremo più forti innanzi ai tanti problemi».
Nella foto in alto, una parte degli albergatori intervenuti ieri all’assemblea degli albergatori.
(c.t.)