Coronavirus, Valle d’Aosta: con le terapie monoclonali, evitati oltre 300 ricoveri
La prima dose è stata somministrata all'82,18%; le seconde dosi sono al 75%
Coronavirus, Valle d’Aosta: con le terapie monoclonali, evitati oltre 300 ricoveri.
Lo ha detto il direttore sanitario dell’azienda Usl stamattina, nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto sulla campagna vaccinale.
«A oggi, sono i dati forniti poco fa dalla dottoressa Silvia Magnani, responsabile della Struttura Malattie Infettive dell’ospedale Parini, sono 315 i trattamenti eseguiti – ha commentato il dottor Giardini -. Si tratta di 24 trattamenti a settimana, 8 pazienti per tre giorni alla settimana.
Di quei 315 pazienti, soltanto 13 sono stati ricoverati. Come dire, abbiamo risparmiato oltre 300 ricoveri. Una scelta strategica che ci ha accompagnato sin dalla primavera e che ha dato i suoi frutti».
I dati dei vaccinati
«I dati al 7 dicembre parlano di prime dosi che hanno superato l’82%. Per le seconde dosi, siamo al 75% – ha detto il dottor Giardini -. Ieri, sia io che il direttore generale dell’Usl siamo stati alla Grand Place e abbiamo notato una grande affluenza.
Se analizziamo le fasce d’età, notiamo una crescita proporzionale dai 12 anni, con una lieve flessione nella fascia 18-30 che ha risposto meglio della fascia 30-50.
Le fasce d’età più alte hanno una copertura maggiore, anche per le terze dosi.
I ricoverati all’ospedale Parini sono 25, 15 maschi e 10 femmine.
11 pazienti sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive e 13 pazienti al reparto Covid 0.
Una persona è ricoverata in terapia intensiva.
Tra i ricoverati, 14 sono non vaccinati, il 60%. I pazienti vaccinati ricoverati hanno una media di 80 anni; i pazienti non vaccinati hanno un’età media di 60 anni.
Alla RSA di Variney sono ospitati 24 pazienti mentre due turisti russi sono al Covid Hôtel (l’hôtel The Lodge di via Viseran, ad Aosta, zona passerella verso il quartiere Dora, ndr)
Fornitura dei vaccini
«Non ci sono problemi di fornitura delle dosi di vaccino Pfizer – ha detto il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti. Il fatto che si stia somministrando in modo massiccio il vaccino Moderna si spiega nel fatto che la dose che si inocula è metà, raddoppiando di fatto la disponibilità di dosi.
Se il vaccino inoculato è Pfizer, viene inoculata la dose intera».
Vaccini bambini
La Struttura Commissariale ha comunicato che entro il 23 dicembre, saranno consegnate le dosi di vaccino destinato ai bambini, che equivalgono a un terzo della dose somministrata agli adulti.
«Di solito quel termine ‘entro’ stabilisce la data di invio – ha spiegato il dottor Uberti -. Presumo quindi che le dosi inizieranno ad arrivare giovedì 23 dicembre.
Per la somministrazione, interloquiamo con i pediatri di libera scelta perchè riteniamo che, ancor di più rispetto agli adulti, il rapporto di fiducia che essi hanno con i genitori possa davvero fare la differenza. Se l’azienda Usl può apparire un interlocutore anonimo, il pediatra gode di un rapporto di fiducia cresciuto e consolidato negli anni».
Esercito
Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’azienda Usl, la prossima settimana dovrebbero arrivare alcuni infermieri ad aumentare il personale da dedicare alla campagna vaccinale.
«Durante la prima fase della campagna vaccinale, medici ed infermieri dell’Esercito ci hanno sostenuto nelle vaccinazioni a domicilio» – ha ricordato l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse -.
Siamo innanzi a una fase di riacutizzazione della pandemia, è necessario accelerare la campagna vaccinale – ha detto l’assessore -. La lieve flessione dei positivi e l’aumento dei guariti rispetto ai nuovi positivizzati sono buoni segnali, ma la vaccinazione deve proseguire rapida».
Personale sanitario non vaccinato
«Non ci sono sostanziali variazioni, gli operatori sospesi sono già stati tutti sospesi – ha detto il dottor Uberti -. Ci può essere qualche fisiologico rientro, perchè magari qualcuno ha contratto la malattia e quindi è protetto dagli anticorpi naturali e per un po’ di tempo può rientrare.
Ricordo tra l’altro che l’ultimo decreto posticipa l’obbligo vaccinale per il personale sanitario al 15 giugno e non al 15 dicembre come accade invece per insegnanti e forze dell’Ordine e Difesa».
Nella foto in alto, da sinistra, il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti, l’assessore alla Sanità Roberto Alessandro Barmasse e il direttore sanitario dell’azienda Usl Guido Giardini.
(cinzia timpano)