Violenza sessuale su minore ad Aosta: un video sul cellulare aggrava la posizione dei due indagati
Ipotizzato anche il reato di pornografia minorile; il fascicolo passa dunque per competenza a Torino
Si aggrava la posizione dei due pakistani, Ali Raza (25 anni) e Usama Mazhar (23), accusati di violenza sessuale su un minore. Le indagini della Polizia – coordinate dal sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi – hanno portato la Procura della Repubblica di Aosta a ipotizzare, oltre alla violenza, anche il reato di “pornografia minorile”. I due, infatti, non si sarebbero limitati a violentare la giovane vittima (che ha meno di 14 anni), ma avrebbero anche registrato la violenza con lo smartphone.
Il fascicolo passa a Torino
Elemento che ha delle “ripercussioni” anche a livello procedurale, in quanto quello previsto dall’articolo 600 ter del codice penale è un reato di competenza distrettuale. Il fascicolo, quindi, passerà a Torino per ulteriori approfondimenti. L’eventuale processo (le indagini sono ancora aperte, quindi non è stata ancora esercitata l’azione penale) sarà comunque di competenza del Tribunale di Aosta.
I fatti
Ma torniamo ai fatti: secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile della Questura, l’8 ottobre scorso i due indagati avevano passato il pomeriggio con la vittima bevendo alcolici nella zona tra piazza Manzetti, i giardini Lussu e l’autostazione. Verso sera, Raza e Mazhar si appartano con il giovane nei bagni del parcheggio sotterraneo di via Carrel. Proprio lì si sarebbe consumata la violenza.
Alla scena, però, assiste una passante che, preoccupata, chiama il 112. Una volta sul posto gli agenti della Volante trovano solo la vittima e la accompagnano in Pronto soccorso all’ospedale Parini di Aosta.
Sentito dagli inquirenti in audizione protetta e con il supporto di uno psicologo, il ragazzo racconta quella giornata agli inquirenti, fornendo anche la descrizione dei due pakistani. Partendo da queste informazioni, gli uomini della Mobile si mettono sulle tracce dei due sospettati. La svolta arriva quando emerge che una telecamera di videosorveglianza ha inquadrato i due insieme al ragazzo.
Raza e Mazhar vengono individuati e condotti in carcere a Brissogne. Attualmente, entrambi sono stati trasferiti in altre strutture fuori Valle.
Oltre alle immagini della videosorveglianza, alle testimonianze raccolte dagli inquirenti e al racconto della giovane vittima, a carico dei due indagati ora c’è anche il video trovato sul cellulare di uno dei due.
Alla pericolosità e al degrado della zona intorno all’autostazione di Aosta, Gazzetta Matin aveva già dedicato un’inchiesta.
(f.d.)