Corte dei conti, il procuratore Atelli lascia Aosta: nuovo incarico a Roma
Il magistrato spiega: «Inizierò a lavorare negli uffici romani della Corte dei conti, in una Sezione appena creata, chiamata a svolgere una funzione di controllo innovativa tutta concentrata sulla efficienza dei processi amministrativi, per mettere finalmente al centro del sistema pubblico la cultura del risultato e del fare presto e bene»
Massimiliano Atelli non è più il procuratore regionale della sezione valdostana della Corte dei conti. Il magistrato, in servizio in Valle d’Aosta dal 2018, spiega: «Come dicono i nativi americani, “c’è un tempo per ogni cosa”. Con oggi, il mio tempo alla Procura di Aosta è finito. Dopo quasi vent’anni inizierò a lavorare negli uffici romani della Corte dei conti, in una Sezione appena creata, chiamata a svolgere una funzione di controllo innovativa tutta concentrata sulla efficienza dei processi amministrativi, per mettere finalmente al centro del sistema pubblico la cultura del risultato e del fare presto e bene».
L’esperienza
Quella in piazza Roncas (sede della Procura contabile), per Atelli è stata un’esperienza «molto stimolante, anche perché maturata in una realtà contraddistinta da tratti caratteristici assolutamente peculiari. Un territorio non privo di complessità, sicuramente poco conosciuto nel resto d’Italia, con potenzialità e risorse di grande spessore». Tutti elementi per cui «serberò un forte ricordo dell’esperienza di questi tre anni e mezzo in Valle d’Aosta».
Complice l’impegno romano nell’organo di autogoverno della magistratura contabile, «che ho svolto in parallelo rispetto al ruolo di procuratore qui ad Aosta – ammette -, mi rammarico soltanto di non essere riuscito, nella misura in cui volevo, a stimolare e alimentare un dibattito e una discussione pubblica fra istituzioni, aperta alla partecipazione attiva della società civile. Di questa discussione pubblica, nel rigoroso rispetto dei ruoli, resta in ogni caso la necessità, perché credo sia nell’interesse di tutti, ad iniziare dai cittadini (cui è rivolta l’azione dell’intero settore pubblico, magistratura compresa) sapere con esattezza dove si colloca il confine tra il consentito e il non consentito».
E aggiunge: «Probabilmente di questa discussione c’è ancor più bisogno della media laddove la dimensione localistica è tale, anche per la conformazione del territorio, da rendere fortemente ravvicinata la distanza (sino talvolta ad annullarla) fra i diversi livelli di governo e decisionali».
Un nuovo procuratore
La Procura di Aosta, comunque, non resta “sguarnita”. A guidare l’ufficio di piazza Roncas, infatti, resterà Massimo Valero, «nell’attesa dell’arrivo – spiega Atelli -, entro la fine di questo mese, del primo procuratore regionale della Valle d’Aosta con grado di presidente di sezione (come nel resto d’Italia), invece che, come è stato in tutti questi anni (me compreso), di semplice consigliere. Le riforme introdotte dal 2019 sotto l’impulso dell’attuale organo di autogoverno della magistratura contabile hanno infatti comportato l’elevazione di livello dei posti apicali nelle Procure di tutta Italia, e, nel caso della Procura della Valle d’Aosta, il rafforzamento dell’organico con la previsione di un secondo magistrato. Non, dunque, meno attenzione alla Valle d’Aosta, ma più attenzione. Nella ricerca di un punto di equilibrio sempre più avanzato».
Infine, Atelli ci tiene a «rivolgere un sincero e pubblico ringraziamento, per la forte e costante collaborazione prestata, ai colleghi delle altre magistrature e agli esponenti e agli operatori delle forze di polizia, a iniziare dalla Guardia di Finanza. Un saluto mi sento di rivolgere anche agli operatori del mondo dell’informazione, che hanno seguito e seguono sempre con grande attenzione il lavoro della Corte dei conti, qui in Valle».
(f.d.)