Omicidio Elena Raluca, Gabriel Falloni a processo: rischia l’ergastolo
Il 36enne di Sorso (Sassari) ha confessato il delitto, ma è accusato anche di rapina: domani (mercoledì) la prima udienza
Ha compiuto 36 anni domenica Gabriel Falloni. Ed è probabile che sarà il primo di tanti altri compleanni dietro le sbarre per l’uomo che il 17 aprile scorso ha ucciso la giovane Elena Raluca Serban all’interno dell’alloggio che la donna aveva preso in affitto da qualche settimana, in viale dei Partigiani (Aosta).
Difeso dagli avvocati Marco Palmieri (foro di Sassari) e Davide Meloni (foro di Aosta), mercoledì 1° dicembre Falloni comparirà davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Aosta (presidente Eugenio Gramola, due giudici togati e sei popolari). Le accuse sono pesanti: omicidio aggravato e rapina. Capi d’imputazione che non consentono la scelta di riti alternativi. Accuse, dunque, che potrebbero anche portare all’ergastolo.
I primi a prendere la parola in aula saranno gli investigatori che hanno condotto le indagini; una decina i testimoni da sentire in totale.
La vicenda
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Falloni – che si trova in carcere dal 21 aprile scorso, dopo essere stato individuato e arrestato in tempi record dalla Squadra mobile della Questura di Aosta – ha ucciso Elena Raluca tagliandole la gola con un coltello dopo aver provato a strangolarla. Il movente? Per i pm Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi è la rapina. L’imputato, infatti, dopo aver tolto la vita alla 32enne si era impossessato di circa 6 mila euro in contanti. Soldi che il 36enne avrebbe usato per pagare l’affitto dell’alloggio di Nus, fare un’offerta in Chiesa e comprare due smartphone da regalare ai nipoti. Ma anche per finanziare la propria fuga dalla Valle d’Aosta (verso la Liguria) il giorno dopo l’omicidio.
La dinamica del delitto, comunque, non è solamente una ricostruzione investigativa dato che, dopo alcune settimane dietro alle sbarre, Falloni aveva deciso di confessare. Al procuratore capo Paolo Fortuna e ai suoi due sostituti Ceccanti e D’Ambrosi, il 12 maggio Falloni aveva spiegato di aver reagito mettendo le mani intorno al collo a Elena Raluca dopo una battuta a sfondo sessuale della donna. Avrebbe però – secondo il suo racconto – allentato la presa. La 32enne, spaventata, avrebbe afferrato un coltello; proprio l’arma che Falloni sostiene di averle strappato di mano per poi tagliarle la gola, lasciandola a terra in una pozza di sangue nel bagno dell’appartamento.
Coltello, lenzuola utilizzate per pulire la scena del crimine e cellulari della vittima erano poi finiti in una borsone della donna per essere asportati dall’alloggio. Nell’interrogatorio l’imputato aveva riferito ai magistrati di aver buttato l’arma del delitto nell’immondizia a Nus, mentre i cellulari sarebbero stati distrutti e gettati in Dora.
Il processo
Mercoledì 1° dicembre, come detto, prenderà il via il processo per il 36enne originario di Sorso (Sassari); era dal 2012 che non si riuniva una Corte d’Assise in Valle d’Aosta. Questa volta lo farà per Gabriel Falloni, un giovane con diversi precedenti penali che, per rapinarla o (come sostiene) reagendo a una battuta, quella maledetta sera ha deciso di spegnere per sempre il sorriso di Elena Raluca.
(f.d.)