Giustizia, anche ad Aosta i magistrati onorari sono in “sciopero”
Per giudici onorari, vice procuratori onorari e giudice di pace, l'astensione dalle udienze e da tutte le attività è scattata oggi, martedì 23, e andrà avanti fino al 27 novembre
I giudici onorari, i vice procuratori onorari e il giudice di pace del Tribunale e della Procura di Aosta hanno aderito allo sciopero indetto in tutta Italia dalla magistratura onoraria. L’astensione dalle udienze e da tutte le attività è scattata oggi, martedì 23, e andrà avanti fino al 27 novembre.
«Nonostante la lettera di messa in mora della Commissione europea per l’immediato riconoscimento ai magistrati onorari in servizio di tutte le tutele, sociali ed economiche, dovute per la funzione magistraturale espletata, il Governo non ha risposto adeguatamente alle aspettative, non ha rispettato le iniziali intenzioni di porre fine a un intollerabile sfruttamento che si protrae da decenni», si legge in una nota.
Per la magistratura onoraria, la situazione attuale «è esattamente l’opposto di quanto aveva riferito la ministra Cartabia in Parlamento il 4 novembre, allorquando definiva “improcrastinabile” il riconoscimento delle tutele di quasi 5 mila lavoratori e riportava i buoni esiti delle interlocuzioni con il MEF».
In realtà, evidenzia il documento firmato dalle Associazioni della Consulta della magistratura onoraria, «gli scenari sono nuovamente foschi, a meno di due mesi dalla scadenza dell’ennesima proroga di cui al DL Reclutamento». E «sa di ulteriore beffa, quanto nella relazione tecnica al disegno di legge di bilancio», cioè «la prospettazione di un trattamento economico incerto, comparato a categorie disomogenee e mai contemplate dalla Commissione Eu, previo peraltro espletamento di procedure concorsuali per legittimare ciò che, anche da 30 anni, è il quotidiano lavoro nelle aule di giustizia di coloro che sono in servizio a seguito di bando di concorso e appena sottoposti a ennesima verifica quadriennale».
Ciò premesso, per la magistratura onoraria «è tempo di ricominciare con una nuova stagione di proteste, ancor più serrate. Così va letta anche la manifestazione del 24 novembre, a Roma, ove la magistratura onoraria si ritroverà per ribadire il profondo sdegno» dovuto al fatto che «ancora una volta siamo stati traditi».
(f.d.)