Omicidio Gilardi, indagati la compagna e tre operai edili: in corso nuove analisi sui reperti
Avviate le operazioni peritali per comparare il DNA degli indagati con quello trovato grazie a un chewing gum presente sulla scena del delitto
Omicidio Gilardi, indagati la compagna e tre operai edili: in corso nuove analisi sui reperti.
Sono tre operai edili – Armando Mammoliti (classe 1966 ed ex marito di Cinzia Guizzetti), Domenico Mammoliti (classe 1987, non imparentato con Armando) e Salvatore Agostino (classe 1960) – i tre uomini indagati dalla Procura della Repubblica di Aosta nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Giuliano Gilardi; il 60enne fu ucciso il 27 dicembre 2011 a Senin (Saint-Christophe).
Oltre ai tre uomini risulta iscritta nel registro degli indagati anche Guizzetti, la compagna di Gilardi. Fu lei a trovare il corpo senza vita dell’uomo all’interno dell’alloggio. E fu proprio lei la sospettata numero uno su cui si concentrarono le indagini coordinate dall’allora procuratore capo Marilinda Mineccia e condotte dalla Squadra mobile della Questura di Aosta.
L’inchiesta
Il caso, chiuso nel 2014 con un decreto di archiviazione del gip di Aosta Maurizio D’Abrusco, è stato riaperto ad aprile dalla Procura sulla base di alcune risultanze emerse da una nuova annotazione prodotta dai Carabinieri della Compagnia di Châtillon – Saint-Vincent.
Il procuratore capo di Aosta, Paolo Fortuna, ha affidato il fascicolo ai suoi sostituti Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi. Analizzando le risultanze investigative inedite fornite dai militari dell’Arma, i due magistrati hanno ipotizzato il concorso in omicidio aggravato a carico di quattro persone.
Oggi (giovedì 18 novembre) sono iniziate le operazioni peritali – nell’ambito di un incidente probatorio richiesto dalle difese – su alcuni reperti raccolti 10 anni fa sulla scena del delitto. A quanto si apprende, sono state eseguite alcune analisi tecniche su vari campioni, compreso il chewing gum individuato tra le coperte del letto di Gilardi. Il reperto fu già analizzato 10 anni fa ed emerse solamente che il DNA apparteneva a un uomo rimasto ignoto. All’epoca, furono eseguite 160 comparazioni. Di certo, già nel 2012 fu escluso che il DNA sulla cicca da masticare potesse appartenere ad Armando Mammoliti e a Domenico Mammoliti, i cui nomi furono già all’epoca sfiorati dall’indagine.
L’esito delle nuove analisi sarà depositato entro il 3 febbraio.
La vicenda
Gilardi, 60enne in pensione, fu trovato morto il 27 dicembre 2011 nel suo alloggio nel borgo di Senin. A ucciderlo sette coltellate inferte da un omicida ancora senza nome. Nel corso degli anni si arrivò anche a ipotizzare il delitto su commissione.
Come si legge nella richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura il 13 dicembre 2013, Gilardi era stato «colpito violentemente al capo con un corpo contundente» riportando «la frattura delle ossa nasali». Poi, la vittima era stata ferita «ripetutamente sulla schiena con sei coltellate» e, infine, il 60enne era stato raggiunto da una «coltellata al petto».
L’arma del delitto non fu mai trovata.
(f.d.)