Omicidio Gilardi, nel DNA la possibile soluzione del giallo: disposto l’incidente probatorio
Il legale di Cinzia Guizzetti dice: «Alcune persone hanno ricevuto l'avviso che si procederà a delle verifiche tecniche e scientifiche su reperti già acquisiti, questioni di DNA»
Omicidio Gilardi, nel DNA la possibile soluzione del giallo: disposto l’incidente probatorio.
Tracce di DNA sui reperti raccolti 10 anni fa all’interno e nei dintorni nell’alloggio nel borgo di Senin (Saint-Christophe) teatro dell’omicidio di Giuliano Gilardi. In particolare, a quanto appreso, l’attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata su un chewing gum. Vanno in questa direzione le indagini della Procura della Repubblica di Aosta che, a 7 anni dall’archiviazione del fascicolo, ha deciso di riaprire il caso affidando le indagini ai Carabinieri della Compagnia di Saint-Vincent.
Da quanto si apprende da fonti accreditate, gli investigatori intendono comparare il DNA trovato sul chewing gum presente sulla scena del delitto (trovato tra le lenzuola) e quello di uno dei quattro indagati. Il reperto era già stato analizzato nel corso delle indagini ed era emerso che il DNA apparteneva a un uomo, ma non era compatibile con quello di Gilardi.
Dopo l’udienza andata in scena venerdì 12 novembre per l’incidente probatorio, domani (giovedì 18) inizieranno le operazioni peritali; le conclusioni sono attese per il 3 febbraio.
L’incidente probatorio
L’avvocato Giacomo Francini del foro di Torino, che già all’epoca dei fatti difese l’unica indagata dell’epoca (per la quale arrivò l’archiviazione nel 2014), Cinzia Guizzetti, spiega: «Semplicemente alcune persone hanno ricevuto l’avviso (tra cui Guizzetti ndr) che si procederà a delle verifiche tecniche e scientifiche su reperti già acquisiti, questioni di DNA. Nel rispetto delle posizioni di garanzia, le persone interessate possono nominare un consulente tecnico» che assista alle operazioni.
La vicenda
Gilardi, 60enne in pensione, fu trovato morto il 27 dicembre 2011 nel suo alloggio. A ucciderlo sette coltellate inferte da un omicida ancora senza nome. Nel corso degli anni si arrivò anche a ipotizzare il delitto su commissione.
Come si legge nella richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura il 13 dicembre 2013, Gilardi era stato «colpito violentemente al capo con un corpo contundente» riportando «la frattura delle ossa nasali». Poi, la vittima era stata ferita «ripetutamente sulla schiena con sei coltellate» e, infine, il 60enne era stato raggiunto da una «coltellata al petto». L’arma del delitto non fu mai trovata.
Da alcuni mesi, la Procura della Repubblica di Aosta e i Carabinieri della Compagnia di Saint-Vincent hanno ripreso in mano gli atti dell’inchiesta cercando di fare finalmente luce su un mistero durato 10 anni.
(f.d.)