Diabete: si parla di nutrizione e di cura oggi alla Cittadella
La patologia riguarda circa 7 mila valdostani; l'impegno dell'Associazione Diabetici Valle d'Aosta e dell'Associazione valdostana Diabetici di tipo 1 per sensibilizzare e informare circa la malattia, sconfiggendo paura e vergogna. Il castello di Aymavilles si tinge di blu sino a martedì 16 novembre.
Diabete: si parla di nutrizione e di cura oggi alla Cittadella.
L’occasione è la Giornata mondiale del Diabete che si celebra domani, domenica 14 novembre.
Subdolo, cronico e incurabile, il diabete rappresenta una delle patologie metaboliche più diffuse in Italia.
Nella nostra regione, colpisce circa 7 mila persone, un migliaio delle quali in maniera così sielnziosa da passare totalmente inosservata.
Per tutto il mese di novembre, l’associazione Diabetici Valle d’Aosta, con il sostegno del Consiglio Valle, propone una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Diabete Presidi, a ognuno il suo”, parte del più ampio “Dia(be)logue, essere diabetici e parlarne” avviato nel 2019.
Il progetto si pone l’obiettivo di vincere disinformazione e pregiudizi che affliggono la malattia e chi ne soffre.
Le parole della presidente dell’associazione Diabetici
«Purtroppo, come già abbiamo evidenziato nel corso della campagna dell’anno passato, la nostra regione vive ancora di una condizione di netta arretratezza in merito a prevenzione e cura del diabete rispetto al resto dell’Italia, come ben dimostrato dalla scarsa diffusione di moderni sistemi di monitoraggio come microinfusori con o senza catetere, assegnati unicamente a categorie di pazienti molto giovani o con situazioni sanitarie delicate alle spalle – ha spiegato la presidente dell’associazione Antonella Ielasi -.
Mentre il numero di dispositivi per la misurazione della glicemia distribuiti quest’anno ha eguagliato quello del 2020 aggirandosi attorno alle 100 unità, i microinfusori hanno appena raggiunto la soglia dei 50, una quota ancora troppo bassa che speriamo in futuro di poter incrementare al fine di garantire ai malati tecniche di gestione della malattia calibrate sulle loro esigenze per regalare loro una miglior qualità della vita».
La conferenza di oggi alla Cittadella
Oltre a locandine e post social raffiguranti quattro valdostani di diverse fasce di età che mostrano senza remore i propri dispositivi di monitoraggio, in occasione della Giornata mondiale del diabete, nel pomeriggio di sabato 13 la Cittadella dei Giovani di Aosta ospiterà la conferenza “Il diabete, la nutrizione e le tecnologie di cura”, che vedrà la partecipazione di esperti del settore tra cui i medici Giulio Doveri, che proporrà una panoramica generale sulla patologia, Emma Lillaz, che discuterà di cure ed esigenze fisiologiche del singolo, e Monica Paderi, che si concentrerà su dieta e nutrizione.
Al termine dell’incontro, il direttivo dell’associazione Diabetici Valle d’Aosta sarà a disposizione per rispondere a eventuali dubbi e domande e per effettuare misurazioni preventive di glicemia e pressione arteriosa.
«La nostra campagna mira a combattere quella tendenza sin troppo diffusa a celare la propria condizione per vergogna o timore di subire critiche, normalizzando gesti che noi compiamo per la nostra sopravvivenza come la misurazione della glicemia o l’infusione dell’insulina» – ha concluso Antonella Ielasi -.
Oggi sarà una giornata molto importante soprattutto per i malati, che avranno l’occasione di incontrare persone che vivono il loro stesso disagio quotidiano e di ricevere il sostegno necessario ad aprirsi e a condividere timori e incertezze».
I protagonisti della campagna: ‘Diabete, presìdi, a ognuno il suo’
Morgana, Alessandra, Walter e Christian: sono loro i volti della campagna di informazione promossa dall’Associazione Diabetici Valle d’Aosta.
Si sono messi ‘a nudo’, parlando del diabete e di come gestiscono la malattia per aiutare i tanti che ancora oggi nascondono la malattia e sono divorati da timori e vergogna.
La più giovane è Morgana Magot, classe 2006.
Ha il diapete mellito tipo 1 ed è insulinodipendente.
L’esordio del suo diabete nell’aprile 2016, quando aveva 10 anni. Risiede a Nus ed è una super sportiva.
Sul manifesto, ha sul braccio un microinfusore senza catetere che server a somministrarle l’insulina durante tutto l’arco della giornata.
Sul braccio destro ha un sensore per la rilevazione della glicemia.
L’altra giovane è Alessandra Bartolucci, classe 1982, residente e Saint-Vincent.
Ha il diabete mellito di tipo 1 ed è insulinodipendente dall’età di 23 anni.
Insieme alla presidente dell’associazione Antonella Ielasi, due anni fa, ha progettato la prima parte di dia(BE)logue.
Sul braccio ha un sensore per la glicemia che comunica con il microinfusore che ha attaccato alla gonna.
Al contrario di Margot, Alessandra ha un microinfusore con catetere che le somministra l’insulina.
Walter Bartolucci è il meno giovane dei quattro; è il papà di Alessandra, classe 1947 e ha un diabete mellito di tipo 2 che gestisce da circa 10 anni grazie al glucometro con il quale fa le misurazioni capillari della glicemia e grazie ai farmaci ipoglicemizzanti che assume per via orale.
C’è poi Christian Liporace, classe 1983 di Fénis.
Diabetico di tipo 1 dal 2018, da quando aveva vent’anni.
Sul braccio, ha un sensore per la rilevazione della glicemia.
Essendo diabetico di tipo 1 è anche lui insulinodipendente ma usa una terapia insulinica multi iniettiva.
Ovvero non ha il microinfusore come Alessandra e Morgana ma usa le penne di insulina e fa le iniezioni di insulina ogni volta che consuma un pasto, oltre a un’iniezione di insulina basale che fa la sera.
Una luce blu sull’informazione e contro i pregiudizi
Fino a martedì 16 novembre, il castello di Aymavilles si tinge di una luce blu a sostegno dei malati e per ribadire la necessità di informazione, contro i pregiudizi che ancora ammantano la patologia.
L’iniziativa è dell’Associazione valdostana Diabetici di tipo 1 che si occupa in particolare del diabete giovanile autoimmune.
Per domani, domenica 14 settembre, l’associazione della presidente Roberta Brunel ha organizzato un momento conviviale con le famiglie dei bambini e dei ragazzi diabetici, per incontrarsi e confrontarsi dopo il lungo periodo di isolamento.
Come contattare le associazioni
Le associazioni sono a disposizione di chi ha bisogno e possono essere contattate ai seguenti recapiti:
Associazione valdostana Diabetici di tipo 1: avd1.aosta@gmail.com – 338-3166083
Associazione Diabetici Valle d’Aosta: info@diabetevda.it – 349-5879544.
(re.aostanews.it)