Caso Longarini, definitiva l’assoluzione dell’ex procuratore di Aosta
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del pg
Assolto in via definitiva da tutte le accuse. Si conclude così, dopo oltre 4 anni, la vicenda giudiziaria di Pasquale Longarini.
Dopo le due assoluzioni (in primo e secondo grado) con formula piena, l’ex procuratore facente funzioni di Aosta – accusato di induzione indebita, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento – ha visto la Cassazione dichiarare inammissibile il ricorso del pg di Milano.
Longarini, che attualmente è giudice civile a Imperia, nel 2017 era anche finito ai domiciliari (poi revocati).
Con lui erano a processo l’imprenditore Gerardo Cuomo e l’albergatore Sergio Barathier; anche per loro è stata confermata l’assoluzione.
Le accuse
Secondo l’accusa, nell’aprile 2015 il magistrato avrebbe aiutato Cuomo a eludere le investigazioni condotte dalla DDA di Torino, che stava seguendo Giuseppe Nirta (poi ucciso in Spagna); l’imprenditore era intercettato in quanto in rapporti commerciali con l’esponente del clan di San Luca. Per la Procura di Milano, Longarini avrebbe rivelato a Cuomo proprio il fatto che quest’ultimo era sottoposto a intercettazioni.
L’altra accusa riguardava il fatto che, nel 2016, per gli inquirenti l’ex pm «essendo titolare di un procedimento penale a carico di Barathier, in accordo con Cuomo, sollecitava Barathier a effettuare forniture di prodotti dal Caseificio valdostano (di Cuomo ndr) per l’albergo» di Barathier.
Le assoluzioni
Sia il Tribunale di Milano che la Corte d’Appello avevano smontato la tesi della Procura, assolvendo tutti e tre gli imputati. Il pg milanese, tuttavia, aveva deciso di ricorrere in Cassazione.
Ora, però, l’assoluzione di Longarini (così come quelle di Cuomo e Barathier) è definitiva.
(f.d.)