Inchieste sanità, il consigliere Andrea Manfrin: «Mai avuto spintarelle»
L'intervento a cui è stato sottoposto un suo parente stretto nell'aprile 2021 è finito in un'inchiesta sulla sanità valdostana; per quell'episodio, la Procura ha chiesto l'archiviazione non rilevando reati
«In un’epoca nella quale la diffamazione corre veloce sul web, senza un minimo di documentazione, dopo numerosi giorni in cui ho resistito pazientemente ad una vera bufera di vergognose menzogne ritengo utile e opportuno pubblicare i documenti che sbugiardano, e anzi umiliano, chi ha deciso di fare propaganda sulla pelle, vera e propria, delle persone». Scrive così sul proprio profilo Facebook il consigliere regionale Andrea Manfrin (Lega), in relazione all’intervento a cui è stato sottoposto un suo parente stretto nell’aprile 2021 e finiti in un’inchiesta sulla sanità valdostana; per quell’episodio, la Procura ha chiesto l’archiviazione non rilevando reati.
In un lungo post, Manfrin ripercorre tutto l’iter e la procedura per arrivare all’intervento chirurgico.
Scrive:«Giova ricordare, a fronte delle tante chiacchiere sul fatto che l’ospedale fosse “in blocco”, che mio padre non fu l’unica persona ad essere operata quel giorno, bensì fu l’ultimo della mattinata, e prima di lui, come raccontato da mio padre, vennero operate 4-5 persone. Giova altresì, quale informazione di “colore”, evidenziare che il posto letto di mio padre, dopo l’operazione, venne occupato, come appurato da mio padre stesso al momento della dimissione, da una persona di Genova, il che evidenzia come non ci fosse tutta questa “esclusività” nelle sale operatorie in quel periodo».
E dopo aver fornito vari elementi a sostegno della sua tesi, il consigliere regionale precisa: «A fronte quindi di questa descrizione particolareggiata, nei tempi e nei modi, su come è stata affrontata una patologia grave senza nessuna necessità di aiuti o spintarelle, con tanto di prove, e a fronte del fatto che né io né nessun membro della mia famiglia siamo stati indagati, convocati o ascoltati e che apprendo dai giornali che tutta questa faccenda sarebbe oggi in procinto di archiviazione, avviso fin da ora che tutelerò, nelle sedi opportune, da chi si permetterà di speculare o diffamare, in qualsiasi maniera, la mia persona o la mia famiglia».
(re.aostanews.it)