Turismo: in arrivo nuova legge locazioni brevi e tassa di soggiorno
La legge è stata chiesta a gran voce dagli albergatori, i quali per il futuro vedono meno nero e chiedono tamponi nelle località turistiche per gli stranieri sprovvisti di Green pass
Turismo: in arrivo nuova legge locazioni brevi e tassa di soggiorno. Lo ha annunciato questo pomeriggio, 26 ottobre, l’assessore regionale al Turismo, Jean-Pierre Guichardaz, intervenuto negli uffici Adava di Aosta per la presentazione dell’indagine di TurismOk sul turismo estivo realizzato per l’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta.
“Stiamo lavorando su una norma per le locazioni brevi e per introdurre l’imposta di soggiorno. L’abbiamo scritta, è inserita nel Defr. Crediamo che si debba regolamentare un settore, un’offerta che ha una sua peculiarità, si deve regolamentare e valorizzare”, ha anticipato Guichardaz.
Si tratta di una norma chiesta a gran voce dagli albergatori. “Qualcuno vede in questa regolamentazione la solita occhiuta presenza del pubblico – ha detto l’assessore -. Noi abbiamo calcolato il Fondo montagna sulla base delle presenze turistiche, 3 milioni circa, e abbiamo ricavato 29 milioni di euro. Se avessimo anche i dati delle locazioni brevi, probabilmente avremmo avuto qualche milione di euro in più. Sono soldi che sarebbero tornati a circolare nel settore turistico, anche a beneficio delle locazioni turistiche brevi”.
La stima del peso delle locazioni brevi in Valle è tra un quinto e un quarto dei posti letto della regione.
Inverno: previsioni meno cupe
“Gli albergatori sono più propensi a lavorare perché ci sarà più positività nel turismo. Pertanto la preoccupazione per il futuro è lievemente più bassa rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dall’indagine condotta da TurismOk, per l’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta, su un campione di 243 strutture ricettive valdostane, alla fine del mese di settembre.
I dati sono stati illustrati da Jean-Paul Tournoud. “C’è maggiore apprensione per gli alberghi e nelle località più piccole delle vallate laterali”.
Il 16% degli intervistati pensa di tornare a livello pre Covid entro un anno, l’80% entro tre anni, il 5% solo entro otto-dieci anni. A fine settembre, il 65% delle strutture ricettive valdostane aveva già aperto le prenotazioni per l’inverno, che stanno andando bene per il periodo natalizio e per quello di Carnevale.
“Gli operatori sono soddisfatti, ma si può ancora migliorare con la clientela straniera”, ha evidenziato Tournoud.
Green pass, Gerard: tamponi in località turistiche
“Se la regola è di andare a sciare con il green pass, bisogna far sì che le strutture possano fornire questo supporto”, ha detto il presidente dell’Adava, Filippo Gérard. “Stiamo costantemente a vedere l’evolversi della situazione. Di certo, in località come Cervinia, in cui la clientela è internazionale, la farmacia di Valtournenche non può riuscire a garantire mille tamponi alla settimana”. L’ipotesi è di realizzare “piccoli centri per fare i tamponi” in corrispondenza dei Centri traumatologici, che aprono nei mesi estivi in tutte le principali località sciistiche per garantire cure mediche immediate ai turisti.
“La Gran Bretagna tiene, ma per quanto riguarda i russi siamo in alto mare”, ha dichiarato a Gazzetta Matin il presidente Adava. I russi sono vaccinati con lo Sputnik, vaccino al momento non è riconosciuto per il rilasscio di Green pass, così come il cinese Sinovac. Ecco perché la richiesta di tamponi nelle località turistiche. Resterebbe però da risolvere la questione ingresso in Italia che per certi Paesi prevede la quarantena.
(re.aostanews)
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