Didattica a distanza, Valle d’Aosta: sviluppo nuove competenze, ma anche rischio solitudine
Presentata la ricerca nazionale Sird 2000,. In Valle d'Aosta ha risposto a un questionario il 13,5% degli insegnanti contro la media nazionale del 2%
Sviluppo di nuove competenze – soprattutto tecnologiche e digitali – in docenti e studenti, uso di un linguaggio più vicino ai discenti, necessità di innovare la didattica, relazioni con le famiglie (segnalate talora come punto di forza, talaltra come criticità), solitudine e del disagio sociale e rischio di abbandono scolastico. Sono i pro e i contro della Didattica a distanza durante il lockdown (e non solo) che emergono dalla Ricerca nazionale SIRD 2020 alla quale ha partecipato anche l’Università della Valle d’Aosta. I risultati sono stati presentati questa mattina, martedì 26 ottobre, a Palazzo regionale dalle docenti universitarie Teresa Grange e Chiara Annovazzi e dall’assessore regionale all’Istruzione e Università, Luciano Caveri.
I risultati nazionali
Tra i principali risultati nazionali emerge come la didattica a distanza debba essere fortemente programmata e richieda attrezzature adeguate, con modalità interattive in cui le studentesse e gli studenti risultino protagonisti.
Le maggiori criticità hanno riguardato i tempi di lavoro e la valutazione degli apprendimenti. Si sono presentati problemi anche in relazione al rapporto con i genitori, mentre sembra che all’interno della scuola il clima di emergenza abbia stimolato la solidarietà con i colleghi e con la dirigenza.
La situazione attuale
Attualmente, la situazione si è evoluta rispetto al primo lockdown e probabilmente il punto di vista degli insegnanti su alcune dimensioni della didattica a distanza oggi è cambiato. Tuttavia, i dati del 2020 offrono piste di riflessione tuttora valide nell’ottica di un innalzamento della qualità dell’offerta formativa in presenza, a distanza o in forma ibrida.
In particolare, si può intervenire nella formazione dei docenti e creare reti di collaborazione con gli istituti scolastici e le università, così da incoraggiare il confronto e lo scambio tra le esperienze e le pratiche già sviluppate nei diversi territori nel corso degli anni, coltivare l’innovazione didattica e sostenere l’alleanza scuola-famiglia al fine di promuovere il successo formativo di tutti e di ciascuno.
La ricerca
La ricerca si è articolata in due momenti: la somministrazione agli Insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di un questionario on line, dall’8 aprile al 15 giugno 2020, e la restituzione e l’analisi dei dati, regione per regione. In Valle d’Aosta la restituzione si è svolta on line il 20 ottobre scorso, in collaborazione con la Sovrintendenza agli Studi. Al questionario hanno risposto, su base volontaria, 16.084 insegnanti dislocati in 1834 Comuni, a copertura dell’intero territorio nazionale. La partecipazione degli insegnanti valdostani è stata notevole: 13,5% a fronte di una media nazionale del 2%.
(re.aostanews)