Teatro Giacosa e Café du Théatre, l’Aosta Brewery rinuncia alla gestione per «gravi carenze di sicurezza»
La notizia diffusa da un comunicato di Fratelli d'Italia; la lettera di rinuncia all'appalto sarebbe stata spedita nella serata di martedì
Gravi carenze riguardanti le misure di sicurezza. Questo il motivo che ci sarebbe alla base della rinuncia da parte dell’Aosta Brewery srls alla gestione del Teatro Giacosa e del Café du Théâtre di Aosta, aggiudicata a maggio.
Il contratto
Il contratto sottoscritto da Domenico Cavallaro avrebbe previsto la concessione per 9 anni a decorrere dalla data di sottoscrizione. Il canone mensile, al netto di Iva, sarebbe stato di 2.700 euro al mese che alla luce della presenza del progetto artistico scenerà a 1.570 euro mensili.
Il caso
La notizia salta fuori da un comunicato diffuso da Fratelli d’Italia, che interroga il primo cittadino Gianni Nuti sul futuro del Teatro Giacosa alla luce della «rinuncia dell’Aosta Brewery alla gestione del teatro Giacosa e del Café du Théâtre».
Secondo il segretario di Aosta del partito, Lorenzo Aiello, alla base della decisione ci sarebbero «importanti carenze legate alle norme di sicurezza antincendio e relative agli impianti della struttura».
La rinuncia
Il comunicato entra poi nei dettagli.
«Sembra che la società aggiudicatrice del bando abbia rinunciato per carenze riguardanti tutte le misure di sicurezza, da quelle antincendio a quelle relative agli impianti idrici ed elettrici ma non solo: palchi puntellati in maniera dozzinale, balaustre troppo basse in galleria, appartamento del custode fatiscente, illuminazione di emergenza non funzionante: tutte problematiche delle quali evidentemente le amministrazioni che si sono susseguite si sono sempre disinteressate».
Aiello è un fiume in piena.
«Pare altresì che queste carenze non siano recenti, ma piuttosto datate – attacca ancora il segretario cittadino di Fratelli d’Italia -. Ciò nonostante, la struttura ha continuato come se nulla fosse a ospitare eventi», come ad esempio la rassegna “Enfant Théâtre” del 2018 e già programmata per l’edizione 2021-2022.
La passata legislatura
Lorenzo Aiello ricorda anche come nella passata legislatura «il problema è stato più volte posto senza arrivare mai ad una risposta definitiva – si legge ancora nella nota -. Se è vero che la responsabilità dell’attuale Giunta rispetto allo stato del teatro è limitata, ci chiediamo come sia stato possibile pubblicare un bando per l’assegnazione della struttura senza rendersi conto dello stato dell’arte».
Le responsabilità
Per questo Fratelli d’Italia auspica che «rispetto alle amministrazioni precedenti, chi di dovere stabilisca le responsabilità di un danno che al comune di Aosta costerà centinaia migliaia di euro per non perdere un pezzo di storia della città – conclude Aiello -, oltre a capire chi e come abbia reso possibile continuare a utilizzare la struttura nonostante le criticità, mettendo a rischio la sicurezza di migliaia di utenti, anche giovanissimi».
La replica dell’amministrazione
Nel pomeriggio è giunta anche la replica dell’amministrazione comunale in merito alla comunicazione «pervenuta oggi al Protocollo comunale da parte dell’aggiudicatario del bando» in cui è contenuta la volontà di recedere dal contratto.
«Nei prossimi giorni verranno svolti i necessari approfondimenti di concerto con gli Uffici tecnici e con l’Ufficio legale per valutare i risvolti di quanto comunicato dall’aggiudicatario, in modo da tutelare il pubblico interesse» si legge nella nota.
L’amministrazione del capoluogo, però, va oltre.
«In relazione alla missiva inviata alle redazioni giornalistiche da un esponente locale di un movimento politico, e prescindendo dalla veridicità delle asserzioni contenute, verrà anche approfondita la questione inerente all’eventuale rivelazione a terzi di documenti riservati – conclude la nota -. In entrambi i casi il Comune di Aosta si riserva di tutelare il proprio buon nome e i propri interessi – che sono quelli della collettività – utilizzando tutti gli strumenti necessari».
(alessandro bianchet)