Morgex, nuova petizione per il sabato libero a scuola
Una settantina le firme raccolte finora per chiedere all'istituzione scolastica di Morgex un dialogo sulla modifica dell'orario scolastico
Morgex, nuova petizione per il sabato libero a scuola.
Una settantina le firme raccolte finora per chiede all’istituzione scolastica di Morgex un dialogo sulla modifica dell’orario scolastico.
L’ultimo tentativo risale al 2017, quando fu organizzato un sondaggio tra le famiglie con i figli iscritti all’Istituzione scolastica Valdigne Mont Blanc, per decidere sull’orario delle lezioni -meglio riposare di mercoledì o di sabato?-, adesso, a distanza di quattro anni, c’è una nuova iniziativa di una mamma che prova a sensibilizzare le altre famiglie sulla possibilità di revisione dell’orario scolastico, optando per la settimana corta fino a venerdì, come nella stragrande maggioranza delle altre scuole valdostane.
Nicole Jacquemod, mamma di due bambini, uno all’infanzia e uno alla primaria, nonché consigliera comunale di Morgex, ha lanciato una petizione su Change.org, “Sabato a casa per i bimbi”, per «capire se c’è davvero un interesse generico di diverse famiglie e provare ad aprire un dialogo con l’istituzione scolastica in via ufficiale – spiega -, se invece questo interesse non dovesse esserci è inutile che l’istituzione perda tempo».
Oltre alle esigenze personali che hanno spinto la promotrice della petizione a muoversi, c’è anche la preoccupazione per le difficoltà che la scuola ha nel reperire insegnanti disponibili a fare lezione il sabato.
«Tanti insegnanti rifiutano le cattedre in Valdigne proprio perché dovrebbero lavorare il sabato» dice Jacquemod, problema che la dirigente scolastica Mikaela Bois in effetti conferma.
«Non avevamo più preso in considerazione la possibilità di variare l’orario scolastico dopo il sondaggio di quattro ani fa – dice la dirigente -, la volontà di non modificare nulla era delle famiglie, non dell’istituzione scolastica, anzi, per noi la settimana corta potrebbe essere più conveniente visto il grande turn over tra le insegnanti dovuto al fatto che molte hanno figli a casa il sabato e non accettano di venire in Valdigne».
Dal punto di vista didattico entrambe le soluzioni hanno pro e contro. «Lo stop infrasettimanale per i bambini, soprattutto per i più piccoli, non è male – spiega Bois -, il carico scolastico si distribuisce meglio, ma è anche vero che due giorni consecutivi di riposo possono avere più benefici».
L’istituzione in ogni caso, dice la dirigente, è aperta al dialogo e se le famiglie riterranno necessario un confronto ufficiale non si tirerà indietro. La petizione, lanciata dieci giorni fa, ha raccolto al momento una settantina di firme.
«Il sabato i bimbi hanno tutto il diritto di poter stare con le loro famiglie, di poter svolgere attività sportive, fare viaggi – scrive uno dei sostenitori dell’iniziativa su Change.org -. Se viene organizzato tutto di mercoledì vengono penalizzati i bambini le cui famiglie lavorano a tempo pieno e non hanno la possibilità di accompagnarli, anzi devono pagare baby sitter o sistemazioni alternative quando di sabato non ce ne sarebbe alcun bisogno».
«Ho un bimbo al nido. L’altro alla scuola dell’infanzia. Io lavoro a tempo pieno. La gestione di tutto è molto complicata» aggiunge una mamma.
«L’orario scolastico deve essere modificato, non è possibile che gli scolari della Valdigne debbano vivere questo orario scolastico così anacronistico e non adatto alle esigenze dei bambini e delle famiglie» conclude un’altra mamma.
(erika david)