Green pass: ‘Valle d’Aosta futura’ preoccupata per lavoro ed economia regionale
L'associazione ritiene illegittima la distinzione tra famiglie che hanno vaccinato o non hanno vaccinato i propri figli
Green pass: ‘Valle d’Aosta futura’ preoccupata per lavoro ed economia regionale.
A pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui scatterà l’obbligo di esibire il green pass in tutti i luoghi di lavoro, Valle d’Aosta Futura si appella al Governo regionale perché intervenga con misure immediate ed efficaci.
Nel mirino si trova soprattutto il green pass, accusato di essere una «scelta discriminante, illiberale e anticostituzionale» nonché «puramente politica con l’unico scopo di favorire la vaccinazione».
Oltre a «mettere a disposizione tamponi gratuiti per tutti» e ad attivare «una seria e capillare politica di informazione e formazione rivolta alla prevenzione», i membri dell’associazione chiedono alla Regione di provvedere alla creazione «un’efficace rete territoriale della Salute che consenta, tra l’altro, di evitare la concentrazione dei malati sull’ospedale Parini» e all’adozione delle cosiddette «terapie domiciliari precoci» come percorso terapeutico alternativo al vaccino.
Le preoccupazioni di Valle D’Aosta Futura, però, non riguardano soltanto la situazione sanitaria valdostana ma anche la precarietà delle condizioni economiche regionali.
In particolare, l’associazione considera impensabile che «che un onesto lavoratore debba privarsi di una buona parte del suo stipendio per mantenere il proprio posto di lavoro» e domanda al governo Regionale e ai sindacati di «assicurare una reale tutela di tutti i lavoratori senza discriminazioni».
Nel mirino infine, le recenti dichiarazioni via Twitter dell’assessore Luciano Caveri, che nei giorni scorsi ha commentato che, secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie, i contagi nelle scuole provengono in larga parte da famiglie no-vax: a tal proposito, Valle D’Aosta Futura domanda al presidente Erik Lavevaz di verificare l’esistenza nella regione di liste «volte a conoscere lo stato vaccinale degli studenti e delle rispettive famiglie» sul territorio.
Valle d’Aosta Futura ritiene infatti illegittima un’informazione che tende a a distinguere una famiglia vax da una no vax, riferendosi alla circolare del Ministero dell’Istruzione del 29 settembre secondo la quale «è esclusa la legittimità di ogni iniziativa comunque finalizzata all’acquisizione di informazioni relative allo stato vaccinale degli studenti delle Istituzioni scolastiche e delle loro famiglie».
(re.aostanews.it)