Solidarietà a Carles Puigdemont: Lanièce: «L’Europa intervenga subito»
All'ex presidente della Catalogna, arrestato a Sassari, arriva anche il sostegno del presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, di Pays d'Aoste Souverain, dell'Union valdôtaine, di Alliance valdôtaine, del Savt e della Lega Vallée d'Aoste
Solidarietà a Carles Puigdemont: Lanièce: «L’Europa intervenga subito». Arriva anche il sostegno di Pays d’Aoste Souverain.
Il senatore Lanièce
«Oggi non è un buongiorno. L’arresto di Carles Puigdemont ad Alghero suona quasi come un brutto scherzo, il Parlamento europeo deve intervenire subito, il diritto di un popolo di scegliere deve essere tutelato». Lo scrive su Twitter il senatore valdostano, Albert Lanièce, vicecapogruppo di Per le Autonomie al Senato. L’ex presidente della Catalogna, Puigdemont, è stato arrestato nella serata di giovedì 23 al suo arrivo all’aeroporto di Alghero: la polizia ha eseguito il mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale.
Puigdemont è nel carcere di Sassari.
Presidente Bertin
Il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin twitta: «La notizia dell’arresto ad Alghero di Carles Puigdemont è sconcertante. Mi auguro una pronta liberazione. Non si può affrontare e risolvere la questione catalana con arresti o nei tribunali: è una questione politica».
Pas
Immediata la reazione di Pays d’Aoste Souverain che esprime solidarietà a Puigdemont «l’ex presidente della Catalogna che ha organizzato il referendum per l’indipendenza» della regione autonoma della Spagna.
Prosegue la nota di Pas: «è stato arrestato in Sardegna dallo Stato italiano che si è rivelato complice della politica fascista spagnola. Questa azione repressiva non fa che rafforzare la determinazione di tutti i movimenti indipendentisti».
Union valdôtaine, Democrazia ferita
Da avenue des Maquisards scrivono: «Nella speranza che la Catalogna possa proseguire nel percorso democratico in cui sia garantito il diritto di esprimersi su qualsiasi riforma, compresa quella dell’autodeterminazione, sia garantito, auspichiamo la liberazione dell’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont. È preoccupante che l’espressione pacifica della volontà politica del popolo catalano si sia trasformata in un nodo giudiziario che ferisce la democrazia».
Alliance valdôtaine, atto antistorico
«L’arresto del leader catalano Carles Puigdemont è un atto gravissimo e antistorico, la cui principale conseguenza sarà una recrudescenza dello scontro nelle piazze catalane. Che nel 2021 un leader politico europeo venga arrestato per le sue opinioni politiche, che, vale ricordare, sono fortemente progressiste, inclusive e europeiste, è semplicemente inconcepibile. L’Europa non può restare inerme davanti all’arresto di Puigdemont».
Alliance Valdôtaine condanna «senza se e senza ma questo episodio e auspica che il governo italiano intervenga immediatamente per favorire il rilascio del leader politico catalano, a cui esprime la massima solidarietà».
Savt, intervenga l’Europa
«Come Savt riteniamo che sia sempre più urgente un intervento dell’Unione Europea che rimetta al centro del dibattito il diritto all’autodeterminazione e all’autogoverno dei popoli. È molto grave che quello che dovrebbe essere un libero dibattito politico venga ridotto ad una mera questione giudiziaria, fino ad arrivare alla limitazione della libertà personale degli uomini politici».
Lega Vallée d’Aoste, attacco a un intero popolo
La Lega Vallée d’Aoste esprime «profondo sdegno per l’arresto ad Alghero da parte delle autorità italiane dell’ex Presidente della Catalogna Carles Puigdemont. Una macchia vergognosa l’essersi resi complici di un attacco non solo ad una persona ma ad un popolo intero, quello Catalano, che reclama la sua indipendenza. In quanto Valdostani, con lo spirito di Émile Chanoux nel cuore, non possiamo che affermare che l’autodeterminazione e la libertà non si processano mai.
Salvini, no all’estradizione
Sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini che ha dichiarato «È curioso, visto che anche altri Paesi come la Germania hanno detto di no all’estradizione perché si tratta di un reato politico, spero che non sia l’Italia a farsi protagonista di giustizia o vendette su richiesta di altri Paesi».
(re.aostanews.it)