Solidarietà: l’appello per una casa accessibile per Jamie e Samuel
La famiglia si è trasferita da Saint-Jacques a Massa per evitare gli ostacoli della montagna; richiesta di solidarietà su Gofundme per ristrutturare un’abitazione senza barriere architettoniche
Solidarietà: l’appello per una casa accessibile per Jamie e Samuel.
La famiglia si è trasferita da Saint-Jacques a Massa per evitare gli ostacoli della montagna; richiesta di solidarietà su Gofundme per ristrutturare un’abitazione senza barriere architettoniche.
Dalle barriere naturali che la montagna impone a quelle architettoniche della vecchia e nuova architettura e delle abitazioni. Il futuro di Jamie e Samuel, nonostante abbiano lasciato da ormai 9 anni la casa di Saint-Jacques, in cima a una ripida stradina, per optare sugli orizzonti aperti del mare di Massa Carrara, è sempre in salita.
La storia di Jamie e Samuel
I due gemelli, ormai quindicenni, sono disabili dalla nascita. Sono nati prematuri a 28 settimane a Torino, al momento della nascita hanno sofferto di asfissia con conseguenze disastrose: paralisi cerebrale infantile per entrambi.
I ragazzi hanno abitato a Saint-Jacques con i genitori, José Colli e Marcella Randaccio, dove, come scrivono sulla pagina Facebook Un futuro per Jamie e Samuel, gli «abitanti ci hanno aiutato fin dai primi mesi della nostra vita e tutt’ora ci aiutano con iniziative di sostegno».
Nel 2012 il trasferimento a Massa per affrontare meglio le cure grazie al clima più mite, gli inverni freddi di Ayas aggravano la spasticità muscolare dei ragazzi, e alla vicinanza di ospedali all’avanguardia, meno barriere architettoniche, piscine calde e tanto altro. José e Marcella hanno lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla cura dei figli, «Pesano 50 kg ormai e bisogna prenderli in braccio per spostarli, accompagnarli alle terapie, non potremmo farlo se avessimo un lavoro» spiegano.
La famiglia vive con il sussidio di accompagnamento e l’aiuto degli amici e di alcune associazioni. «I vigili del fuoco volontari di Ayas, per esempio, ci pagano la logopedista, altre associazioni ci garantiscono alcuni cicli di altre terapie, dobbiamo ringraziare tutti loro».
La casa e le barriere architettoniche
Adesso però il mare ha messo uno scoglio ben più grande davanti a loro.
La casa.
«I ragazzi sono cresciuti, abitiamo in un appartamento di 60 metri quadri, ma con due carrozzine è diventato troppo complicato muoversi – spiegano José e Marcella -. Questa casa però sta diventando un ostacolo continuo al vivere quotidiano a causa di barriere architettoniche e spazi insufficienti al passaggio di carrozzine e sollevatori: strumenti diventati indispensabili visti il peso e la statura dei ragazzi, destinati tra l’altro a crescere ulteriormente».
Diventato evidente che il ritorno in Valle d’Aosta, nella casa di Saint-Jacques sarebbe stato impossibile, i due genitori hanno quindi deciso di vendere la casa di famiglia per acquistarne una nuova, più adatta e accessibile a Massa, ma i soldi della vendita non sono sufficienti per trovare una sistemazione senza barriere.
«O compriamo o ristrutturiamo – dicono – non abbiamo i soldi per poter fare entrambi, e sia le case più vecchie, sia quelle più moderne, che abbiamo visto hanno tutte bisogno di interventi per essere più accessibili».
La richiesta di aiuto
«Per questo motivo chiediamo, col cuore in mano, anzi quattro cuori – scrivono nell’appello lanciato sulla piattaforma gofundme.com -, a chi possa farlo, di contribuire con piccole o grandi donazioni e tante condivisioni, per aiutarci a raggiungere il sogno di vivere in una casa accessibile».
Lo chiedono con semplicità, con il sorriso sulle labbra che si sente nella loro voce, quel sorriso che nonostante tutto non ha mai abbandonato né Jamie e Samuel, né José e Marcella.
Per aiutarli è possibile fare una donazione attraverso la piattaforma Gofundme.com cercando “Una casa per Jamie e Samuel”, oppure direttamente sull’Iban IT85B0301503200000002843434 segnalato nella pagina Facebook dei ragazzi.
(erika david)