Casinò, sentenza Corte dei Conti: notificata ai consiglieri regionali (ed ex) condannati
Ora i destinatari delle notifiche avranno 30 giorni di tempo per risarcire la Regione
Casinò, sentenza Corte dei Conti: notificata ai consiglieri regionali (ed ex) condannati.
I consiglieri regionali ed ex – 18 in tutto – stanno ricevendo dalla Regione Valle d’Aosta le notifiche della sentenza della terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei conti, che li ha condannati a un maxi risarcimento di 16 milioni di euro per il finanziamento di 140 milioni di euro erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015.
Le condanne vanno da 2,4 milioni a 586.000 euro.
Ora i destinatari delle notifiche avranno 30 giorni di tempo per risarcire la Regione.
I consiglieri condannati
Tra i condannati ci sono anche gli ex presidenti della Regione Augusto Rollandin (2,4 milioni di euro), Pierluigi Marquis, Renzo Testolin e Antonio Fosson (586.666 euro ciascuno), oltre agli attuali consiglieri Claudio Restano (586.666 euro), Mauro Baccega (2,4 milioni di euro) e Aurelio Marguerettaz (586.666 euro). Questi ultimi – ad eccezione di Fosson – a questo punto sono “incompatibili” con la carica e destinati a decadere a meno che non estinguano il debito.
Riguardo agli ex consiglieri regionali, Ego Perron è stato condannato a versare circa 2,4 milioni (in primo grado erano 4,5 milioni). Dovranno risarcire 586.666 euro ciascuno (rispetto alla condanna a 807 mila inflitta in primo grado) Luca Bianchi, Stefano Borrello, Joël Farcoz, David Follien, Giuseppe Isabellon, Leonardo La Torre, André Lanièce, Marilena Péaquin ed Emily Rini. Condannato a versare 586.666 euro anche Marco Viérin, che la Corte dei conti di Aosta aveva condannato a risarcire 3 milioni.
Assolti
E’ stata confermata l’assoluzione per il senatore Albert Lanièce, per gli ex consiglieri Raimondo Donzel e Ennio Pastoret e per il dirigente regionale Peter Bieler.
La vicenda
Per la Corte dei Conti i consiglieri erano coscienti della situazione finanziaria (azienda decotta ndr) e avrebbero dovuto perseguire altre vie (esistenti ndr).
Ne è la prova il concordato preventivo deciso dall’amministratore unico Filippo Rolando che nell’ottobre 2018 – designato dall’allora governo guidato dalla Lega Vallée d’Aoste – consegnò i libri contabili in tribunale e avviò la ristrutturazione dell’azienda di Saint-Vincent.
Il monito
All’epoca dell’ultima ricapitalizzazione – nell’ottobre del 2014 – aveva lanciato un monito l’allora consigliere di minoranza dell’Uvp Laurent Viérin. In aula disse: «Non è pensabile andare avanti così perché oggi noi siamo chiamati come amministratori a votare un atto che può avere anche delle ripercussioni, non solo politiche, e può fare rilevare delle responsabilità anche contabili nei confronti dell’amministrazione, perché lo sappiamo tutti: abbiamo avuto qui (in Consiglio Valle ndr) delle ricapitalizzazioni con leggi, che poi sono state contestate. Nel momento in cui un amministratore vota dopo aver dato 90 milioni, altri 60 milioni con delle motivazioni molto ma molto labili e molto fragili sulle strategie future… Allora non banalizziamo ma soprattutto non facciamo operazioni troppo audaci. Ognuno si dovrà assumere la responsabilità in aula di quello che vota».
(re.aostanews.it)