Strage di bovini ad Ayas, incontro tra Regione, Forestale e allevatori: proseguono le indagini
Le manze morte per gli allevatori «non sono animali unicamente da macello»
Strage di bovini ad Ayas, incontro tra Regione, Forestale e allevatori: proseguono le indagini. A fare il punto dell’incontro con l’assessore all’Agricoltura Roberto Sapinet, con il comandante della Forestale Luca Dovigo e con i tecnici è Roberto Bonin, uno dei tre allevatori proprietari dei manzi precipitati ad Ayas sabato 28 agosto a Frachey.
L’incontro
Riporta: «Dal confronto è emerso che non hanno ancora chiuso le indagini e che restano aperte tutte le ipotesi».
Lupi o cani lasciati liberi, ma anche un elicottero o un drone , nessuna pista è al momento esclusa.
Prosegue Bonin: «Abbiamo cercato di far capire loro che le manzette morte non sono animali unicamente da macello. Il loro valore è ben più alto. Rappresentano un valore genetico, il risultato di una selezione che puntava a ottenere bestie robuste in grado di vivere negli alpeggi. Ora, se non potremo più condurre i nostri capi in quota, tutto il lavoro fatto va in fumo e ne risentirà anche la bella cartolina che si presenta della Valle d’Aosta. Senza gli allevatori negli alpeggi la manutenzione del territorio verrà meno».
All’incontro interlocutorio ne seguiranno altri «hanno promesso di mantenerci informati sugli sviluppi».
(d.c.)