Scuola no vax: al via la prima classe della primaria a Morgex
Il progetto Libera Scuola del Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali esordirà lunedì prossimo nella Valdigne: sarà una pluriclasse della scuola primaria seguita da un unico insegnante.
Scuola no vax: al via la prima classe a Morgex.
Esordirà lunedì 13 settembre in un’abitazione privata di Morgex il progetto di educazione parentale Libera Scuola, promosso dal Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali.
Si tratta di una pluriclasse della scuola primaria che sarà seguita da un solo insegnante, «così come avveniva tanti anni fa, quando il maestro si occupava di tutte le materie, guidando i bambini dalla prima alla quinta classe» – commenta il portavoce del Comitato Luca Vesan -.
A seconda della composizione della classe per classe di età, sarà studiato il percorso pedagogico adeguato, utile alla formazione di tutti gli studenti».
I numeri dell’esordio sono piccoli, ma le famiglie coinvolte superano quota 50 e sono 33 gli insegnanti che hanno già sposato il progetto del Comitato.
«Siamo anche convinti che le adesioni aumenteranno in questi ultimi giorni, ci sono altre famiglie che si stanno organizzando e che rifiutano il modello di scuola identico allo scorso anno, con i bambini obbligati a stare seduti al banco indossando tutto il giorno la mascherina».
Il progetto del Comitato segue l’idea iniziale di insegnanti ‘take away’ che si spostano sul territorio a seconda delle necessità dei gruppi familiari che organizzano l’home schooling.
Sarà l’alta Valle a tenere a battesimo Libera Scuola: i genitori accompagneranno i bambini nella casa di Morgex di una delle famiglie aderenti al progetto che ha messo a disposizione i locali.
Il Comitato sostiene il progetto anche dal punto di vista legale, attraverso la consulenza di avvocati e commercialisti.
Libera Scuola promette un apprendimento continuo e fluido; i programmi ministeriali saranno seguiti e affiancati da laboratori e attività che contribuiranno alla formazione di bambini e ragazzi, come ad esempio, laboratori di cucina, di lavorazione del legno, lavori nell’orto ecc…
I genitori che decidono di avvalersi dell’istruzione parentale devono rilasciare al dirigente scolastico un’apposita dichiarazione che si rinnova di anno in anno circa il possesso delle capacità tecniche ed economiche per provvedere all’home schooling.
Il dirigente scolastico ha l’obbligo di accertarne la fondatezza.
Alla fine dell’anno scolastico, lo studente deve sostenere un esame di idoneità all’anno scolastico successivo, come candidato esterno in una scuola statale o paritaria sino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
La scuola che riceve la domanda di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno. A controllare non è soltanto il dirigente scolastico ma anche il sindaco del comune nel quale il minore studente è residente.
Nella foto in alto, uno scatto dall‘incontro di sabato scorso organizzato dal Comitato valdostano per i Diritti Umani e Costituzionali dove Mattia Bianchi ha parlato di scuola.
(cinzia timpano)