Culle vuote, suona forte l’allarme in Valle d’Aosta: «Calo costante delle nascite»
Dal 1° gennaio al 20 agosto 2021 al Beauregard sono nati 458 bambini, 246 maschi e 212 femmine
Il ritorno dei nomi italiani di “una volta”, ma anche e soprattutto l’allarme per le culle vuote, che colpisce pesante anche la nostra regione. È il quadro dipinto dall’ultimo report dell’Istat, che regala un contesto deprimente, soprattutto a chi vedeva nel lockdown una motivazione per un nuovo boom di nascite.
I dati delle nascite
Ma andiamo con ordine, partendo proprio dalla bassa natalità che coinvolge la nostra regione. Secondo quanto riferisce la dottoressa Manuela Ciocchini, della Struttura Complessa Pediatria e Neonatologia dell’ospedale Beauregard, dal primo gennaio 2021 a venerdì 20 agosto sono stati 458 i bambini nati: 246 sono maschi, 212 femmine. In 8 casi si è trattato di parto gemellare e 20 bambini hanno dovuto ricorrere alle cure della Patologia Neonatale. Nello stesso periodo, l’anno precedente (1 gennaio-20 agosto) i nuovi nati erano stati 489,22 maschi, 277 femmine e in 18 casi si era trattato di gemellini, con 42 bambini in Patologia neonatale.
Nel 2019 i nati al Beauregard erano stati 524: 254 maschi, 270 femmine e 12 parti gemellari (37 in Patologia). Nel 2020, al nosocomio aostano sono venuti alla luce 754 bambini; nel 2019 erano stati 811; un calo che dal 2009 in avanti si è fatto sempre più significativo. Nel 2020, le limitazioni agli spostamenti durante il lockdown e nei mesi successivi hanno sicuramente influenzato l’arrivo di puerpere dal Piemonte, ma la percentuale è marginale.
«Nel 2003, quando ho iniziato a lavorare al Beauregard, i nuovi nati superavano i 1250 l’anno – spiega la dottoressa Ciocchini –; dal 2009 in avanti il dato è sempre stato in calo. Le preoccupazioni sanitarie ed economiche dovute alla pandemia possono aver influenzatola decisione delle famiglie di ‘mettere in cantiere’ un figlio, ma il fenomeno della denatalità è di molto precedente l’emergenza sanitaria».
E a chi tra il serio e il faceto faceva previsioni sul baby boom come conseguenza dei lunghi mesi di confinamento, risponde impietoso il report dell’Istat: nessun baby boom, ma denatalità record, con la frequenza di nascite quotidiane in Italia scesa sotto quota mille.
I nomi
Decisamente di altro tenore i dati riguardanti i nomi. A guardare le statistiche dell’Istat sembrano essere tramontatele mode dei nomi esotici o improbabili a vantaggio dei nomi italiani e di un certo ritorno agli italianissimi nomi d’antan: Achille, Enea, ma anche Ludovico, Giacomo, Antonio e Giuseppe per i maschietti, Bianca, Margherita, Amalia,Rachele, Adele e Irene.
La legge italiana ammette un massimo di tre nomi, che devono corrispondere al sesso del neonato; non è possibile dare al bambino lo stesso nome del padre, di un fratello o di una sorella viventi oppure nomi ridicoli o vergognosi.
Anni fa, aveva fatto scalpore il procedimento di un ufficiale dell’anagrafe che si era rifiutato di trascrivere all’atto di nascita il nome Venerdì a un bambino che fu poi battezzato Gregorio. In questo caso, l’ufficiale dell’anagrafe può fare una segnalazione al procuratore della Repubblica che, se ritiene il nome inaccettabile, interviene con un’istanza alla Prefettura.
Resistono Leonardo e Sofia nella classifica Istat dei nomi più gettonati del Bel Paese. Leonardo occupa il gradino più alto con una percentuale che sfiora il 3,5%. Segue Francesco che sfiora il 3%. Lorenzo, Alessandro, Mattia, Andrea, Gabriele, Riccardo, Tommaso, Edoardo completano la lista dei primi dieci nomi più scelti dai genitori italiani. In calo Matteo, Nicolò, Federico, Pietro e Samuele. Tra i nomi maschili stranieri emergono Noah, Oliver, Liam ed Ethan.
Sofia mantiene il primato italiano, che dura da anni nella scelta del nome da dare alle bambine. Seguono Giulia, Aurora, Alice (il più gettonato in Valle nel 2019), Ginevra, Emma, Giorgia, Greta, Beatrice e Anna.
In calo Martina, Chiara, Matilde, Ludovica, Sara e Camilla. Si fanno strada Vittoria, Nicole, Isabel, Mia e Olivia.
I genitori dell’ultima nata del 2020 – Giulia Vigna e del primo nato del 2021 – Julien Ouvrier – avevano scelto i nomi dei bisnonni per i loro primogeniti. Altri – lo dicono le statistiche – puntano a nomi particolari,poco sentiti e che in verità suonano un po’ demodé come Nevio, Altero, Libero e Ilvo per i maschi, Gislena, Saudia, Marilda e Doriana per le femminucce.
(Cinzia Timpano)