Paralimpiadi: Anna Barbaro e Charlotte Bonin meravigliose d’argento a Tokyo
Le portacolori delle Fiamme Azzurre seconde dietro alle spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher
Anna Barbaro e Charlotte Bonin meravigliose d’argento a Tokyo. Le due azzurre hanno ottenuto uno storico secondo posto alle Paralimpiadi 2020.
La gara di paratriathlon femminile categoria PTVI è stata vinta dalle spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher.
La competizione era rimasta in dubbio fino a poche ore prima del via a causa di un batterio presente nell’acqua.
Rodriguez-Loher trionfano alle Paralimpiadi
Le due spagnole, prime favorite della vigilia, non hanno tradito il pronostico.
Rodriguez-Loher hanno condotto sempre in testa, trionfando in 1h07’15”.
Barbaro e Bonin meravigliose d’argento a Tokyo
Anna Barbaro e Charlotte Bonin hanno disputato una grande gara.
Le azzurre, terze nel nuoto, nell’ultimo giro in bici hanno ricucito lo strappo da Jessica Tuomela e Marianne Hogan.
All’inizio dei 5 chilometri di corsa le atlete della Polizia Penitenziaria hanno messo la freccia sulle canadesi e sono volate verso uno splendido argento.
Anna Barbaro e Charlotte Bonin hanno quindi controllato il vantaggio sulle dirette inseguitrici, tagliando il traguardo con 3’56” di ritardo dalla vetta.
Le francesi Annouk Curzillat e Céline Bousrez hanno conquistato il bronzo (a 34″ dalla seconda piazza), bruciando per 2″ le inglesi Alison Peasgood e Nikki Bartlett.
Charlotte Bonin porta la Valle d’Aosta sul podio paralimpico
Charlotte Bonin ha così regalato alla Valle d’Aosta la prima, storica, medaglia in una paralimpiade estiva.
Classe 1987, nata e cresciuta a Gressan, Charly ora vive a Quart ed è portacolori delle Fiamme Azzurre.
La rossonera si è regalata – coltivando con costanza, serietà e passione un talento cristallino – una bella carriera nel triathlon.
Quattro volte campionessa italiana assoluta, Bonin ha partecipato con continuità a Mondiali ed Europei.
Nel 2008 la valdostana ha esordito alle Olimpiadi di Pechino 2008 e otto anni più tardi ha ottenuto un ottimo 17° posto a Rio 2016.
Dopo l’esperienza a cinque cerchi brasiliana, Charlotte Bonin è passata al paratriathlon, mettendo tutta se stessa a disposizione di Anna Barbaro, classe 1985, resa cieca nel 2011 da un virus sconosciuto.
Le due, entrambe tesserate per le Fiamme Azzurre, hanno lavorato duro, costruendo mese dopo mese il capolavoro di oggi, sabato 28 agosto 2021, data storica per lo sport calabrese, valdostano e italiano.
Charlotte Bonin: «Non avrei potuto chiudere la carriera in maniera migliore»
Charlotte Bonin, come anticipato lunedì a Gazzetta Matin, ha confermato che quella di Tokyo è stata la sua ultima gara.
«Con oggi si conclude la mia carriera – ha detto la campionessa valdostana ai microfoni della Rai -. Sono felice, non avrei potuto chiedere una chiusura migliore. Abbiamo lavorato sodo per arrivare fin qui e tanto del merito va al sostegno delle persone care che oggi sono rimaste a casa».
Il riferimento, in primis, è a mamma Cinzia, a papà Chicco, al fratello minore Mattia e al compagno Matteo, tutti a trepidare davanti alla televisione.
Anna Barbaro: «Ho il cuore troppo pieno di emozioni»
Anna Barbaro non ha nascosto la sua immensa felicità. «Ho il cuore troppo pieno di emozioni – ha rivelato l’atleta calabrese -. Questa medaglia è per l’Italia e per la mia Calabria ed è la dimostrazione che quando reagiamo ce la facciamo. Voglio dedicare questo risultato a mio padre, al mio allenatore, a tutti, ma, soprattutto, a me stessa».
(davide pellegrino)