Libera Scuola: 30 famiglie e 15 docenti per il progetto di educazione parentale valdostano
30 famiglie e 15 insegnanti hanno già aderito al progetto di home schooling ideato dal Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali.
Libera scuola: il progetto di educazione parentale valdostano.
Si chiama Libera Scuola, il progetto di home schooling work in progress ideato dal Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali.
«Per il momento, abbiamo 30 famiglie aderenti e 15 insegnanti disponibili – ha spiegato il referente del Comitato Luca Vesan -. Numeri che siamo certi cresceranno nelle prossime settimane, visto che si preannuncia un altro anno scolastico all’insegna di mascherine e tamponi e obbligo vaccinale per alcune classi di età. Noi continuiamo a lavorare e a reclutare insegnanti, educatori, professori in pensione che vogliano impegnarsi nel nostro progetto ‘’Libera Scuola’».
Il progetto
Il referente del Comitato Valdostano per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali Luca Vesan spiega il progetto di istruzione parentale, conosciuta anche come home schooling «sul quale lavoriamo da diversi mesi per rispondere a quelle famiglie che rifiutano il modello di scuola pubblica che viene offerto oggi. Il nostro è un progetto ambizioso, che contiamo di avviare già in questo anno scolastico, dalla scuola dell’infanzia alle superiori».
«L’anno scolastico passato ha causato un disastro psicologico e sociale che non ha eguali – spiega -. Non possiamo consegnare i nostri figli ancora una volta a un sistema di istruzione inadeguato e che fa danni. Noi ci affidiamo a ciò che dice la Costituzione. Non tutti sono a conoscenza del fatto che non c’è alcun obbligo di frequentare fisicamente una scuola pubblica o privata. E pochi sanno che il Ministero detta le linee guida per i dirigenti scolastici per dialogare con le famiglie che hanno scelto l’educazione parentale. Da oltre dieci anni esistono realtà familiari che istruiscono bambini e ragazzi senza mai aver messo piede in una scuola pubblica, formando vere e proprie comunità di studio educanti. E’ quanto mai urgente ristrutturare la pedagogia, distrutta da un anno scolastico e mezzo di didattica a distanza che ha annullato le relazioni. Al nostro fianco, il progetto ‘Aiuto alle mamme’, una rete che raccoglie oltre 4 mila famiglie nata con l’obiettivo di tutelare i bambini e i loro diritti umani, con un’istruzione più sana e di contatto sociale proprio attraverso l’educazione parentale e sociale».
Secondo gli intenti del Comitato per la tutela dei Diritti Umani e Costituzionali, sono una cinquantina gli insegnanti ed educatori necessari perché il progetto possa partire.
«Abbiamo pensato a una cinquantina di insegnanti take away che si spostano sul nostro territorio, pur geograficamente impegnativo, a seconda delle necessità dei gruppi familiari che avranno organizzato l’home schooling – spiega Vesan -.Il progetto è chiaro, anche se ancora da costruire nel dettaglio, soprattutto nella parte logistica. Crediamo che le adesioni aumenteranno man mano che ci si avvicinerà all’inizio dell’anno scolastico anche perchè, sarà obbligatorio, dai sei anni in su, andare a scuola con la mascherina, così come dice l’ultimo decreto approvato che sarà in vigore dal primo settembre».
Sarà un’educazione diversa, un apprendimento fluido e continuo, secondo il Comitato.
Naturalmente la scuola deve seguire i programmi ministeriali, «ma affiancheremo laboratori e attività che contribuiscono per davvero alla formazione di bambini e ragazzi – precisa Luca Vesan -. Qualche esempio? Il lavoro nell’orto, la lavorazione del legno, i primi lavori in vigna o nei campi… tutte attività appropriate alle varie età e che saranno sostenute dalle famiglie che ad esempio hanno stalle, vigne ecc… Sarà una proposta educante nella quale vita quotidiana e apprendimento andranno di pari passo».
Contatti
Chi è interessato al progetto deve contattare il Comitato attraverso una mail all’indirizzo comitatoliberazionevalledaosta@gmail.com, indicando ‘Progetto Scuola’ per gli insegnanti e ‘Adesione Famiglia profetto scuola’ in caso di famiglie interessate all’home schooling per i propri figli.
Cosa dice la norma nazionale sull’educazione parentale
I genitori che decidono di avvalersi dell’istruzione parentale devono rilasciare al dirigente scolastico un’apposita dichiarazione che si rinnova di anno in anno, circa il possesso delle capacità tecniche ed economiche per provvedere all’insegnamento parentale.
Il dirigente scolastico ha il dovere di accertarne la fondatezza.
Per l’assolvimento del dovere di istruzione, lo studente deve sostenere un esame di idoneità all’anno scolastico successivo come candidati esterni in una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
La scuola che riceve la domanda di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno.
A controllare non è soltanto il dirigente scolastico ma anche il sindaco del comune nel quale il minore studente è residente.
Nella foto in alto, a sinistra, Luca Vesan sul palco di piazza Chanoux in occasione della manifestazione dello scorso aprile dove si parlò, tra l’altro di scuola e nuovi modelli di didattica.
(cinzia timpano)