Sci: Cime Bianche, il Comitato del no denuncia «l’egoismo di Zermatt»
Cita un servizio giornalistico nel quale Zermatt rivendica un'operazione d'immagine per vendersi come il più grande comprensorio sciistico al mondo
Sci: Cime Bianche, il Comitato del no al mega comprensorio denuncia «l’egoismo di Zermatt».
Non molla il comitato Ripartire da Cime Bianche.
La denuncia
Questa volta punta il dito contro la località sciistica di Zermatt – partner del progetto di ampliamento Alplinks – che sul giornale Le Matin Dimanche, di domenica 1°agosto «svela apertamente quali sono le aspettative di Zermatt».
Denuncia: «Agli operatori e politici di Zermatt non importa nulla del Vallone delle Cime Bianche, delle sue peculiarità, del futuro di Ayas o delle altre vallate valdostane. A loro interessa unicamente poter condurre un’operazione d’immagine per vendere Zermatt come il più grande comprensorio sciistico del mondo, senza neppure citare il comprensorio con Cervinia o la Valle d’Aosta».
I passaggi incriminati
Il Comitato li chiama ”spudorati” il Comita e li riporta.
Recitano: “Se il progetto si realizza, Zermatt potrà rivendicare la designazione di più grande comprensorio sciistico del mondo…”;
“La telecabina contestata potrebbe fare di Zermatt il più grande comprensorio sciistico del mondo”;
“E’ chiaro che ci impegneremo con nostri cugini valdostani per fare risplendere Zermatt presso di loro”
Concede agli svizzeri: «Perlomeno, è parlar chiaro senza troppi fronzoli sulla cooperazione transfrontaliera o gli scambi culturali».
Il j’accuse alla Monterosa
Torna sull’azione della società Monterosa. «E’ penoso e inaccettabile (ancor più per una società pubblica) il continuo tentativo di mistificare i fatti, sostenendo che nel 2015 si sarebbe svolto un referendum con il quale l’80% degli abitanti delle tre valli si sarebbe detto favorevole al collegamento. Ad Ayas il questionario, inviato dalla società, fu preso in considerazione da meno della metà delle famiglie: 289 su oltre 600 (230 favorevoli). Dalla società Monterosa ci attendiamo più trasparenza e meno propaganda».
re.aostanews.it)