Green Pass, Aosta: in oltre 500 scendono in piazza contro il “lasciapassare”
Una folla, più di 500 persone, ha sfilato nelle vie del centro al grido di 'Libertà'
«No al Green pass». Questo il grido portato nel centro di Aosta da un corteo (non autorizzato) che, come avvenuto nelle piazze di tutta Italia, nel pomeriggio del 24 luglio ha manifestato contro l’ultimo provvedimento assunto dal Governo Draghi. Più di 500 i manifestanti che si sono presentati in piazza Chanoux alle 17.30 dopo che l’invito era rimbalzato sui social e su whatsapp.
Una folla in piazza
La “sfilata” è partita dal salotto buono del capoluogo regionale. A ritmo di tamburo e scandendo ”No Green pass” e ”Libertà”. Ad aprire il corteo numerosi cartelli con scritto frasi come: ”Tu obbedisci perché finisca… ma è perché obbedisci che non finirà mai” o ”La libertà è come l’aria ci si accorge di quanto vale quando incomincia a mancare”.
Arrivati all’Arco d’augusto, i manifestati si sono fermati e, dopo aver formato un cerchio, hanno nuovamente gridato in coro “Libertà” e “No Green pass”. Qualche minuto e poi di nuovo in marcia, verso piazza della Repubblica. Una volta raggiunta la destinazione ancora cori e, infine, raduno in piazza Deffeyes, sotto Palazzo regionale per gridare ancora una volta il rifiuto al “lasciapassare verde” e “Valle d’Aosta c’è”.
Il grido di battaglia
“Viva la libertà” è il grido in tutta Italia degli organizzatori che rifiutano il lasciapassare che permetterà, dal 6 agosto, di accedere a una serie di luoghi pubblici tra i quali ristoranti e teatri. Dicono no al ‘al passaporto schiavitù’ no ‘agli obblighi vaccinali’ no ‘alla truffa Covid e no ‘alla dittatura instaurata’.
Alla manifestazione erano presenti persone di tutte le età.
I manifestanti
«Chi ha organizzato? Nessuno, siamo tutti liberi cittadini e siamo qui spontaneamente» spiegano in molti. C’è anche chi non vuole dire nulla perché «voi giornalisti siete tutti dei venduti».
Tra chi invece accetta di spiegare le ragioni di chi manifesta c’è Giovanni. Afferma: «Noi siamo contro la dittatura sanitaria. Ci prendono in giro…anche i giornali fanno confusione tra Sars-Cov-2 e Covid-19. Chi si vaccina può prendere la malattia e infettare gli altri. Quindi che senso ha? E poi non sappiamo che effetti possono avere i vaccini, soprattutto sul medio-lungo termine».
Dario, invece, sostiene che «ci sentiamo privati delle libertà fondamentali previste dalla legge naturale. E questi provvedimenti sono presi da un Governo illegittimo. E’ dal 2012 che il Governo italiano è illegittimo perché pignorato dal One People Public Trust 1776. Così 194 Stati sono delegittimati, attraverso il deposito alla SEC. Ora i Governi sono come delle aziende».
Anche Giampaolo accetta di spiegare la sua idea: «La protesta nasce perché viene negato un diritto, cioè quello alla libertà individuale. Il Pass è un veleno a cui dobbiamo sottostare a causa della dittatura sanitaria imposta dalla Regione e dal Governo».
(da.ch. – fe.do.)