Via Francigena, i comuni di Gignod e Roisan vogliono ricostruire il Ponte di Calvino sul Buthier
La struttura, che collegava Variney a Closellinaz-Dessous, era stata distrutta dall'alluvione del 2000
La leggenda
Secondo una tradizione popolare (priva di prove documentali), infatti, nel 1536 da lì passò Giovanni Calvino, teologo francese in fuga verso il Vallese svizzero. Secondo la leggenda, Calvino superò il torrente Buthier su una passerella di legno situata in prossimità della frazione Closellinaz. Il più antico documento riguardo all’esistenza del ponte è una foto riprodotta in un volume di Lovera di Castiglione; il documento conferma che la passerella esisteva e si chiamava già “Ponte di Calvino” nel 1936.
L’idea
Ma facciamo un passo indietro: l’idea di ripristinare il passaggio sul torrente è portata avanti da Gabriella Farcoz e Gabriel Diemoz, rispettivamente sindaca di Gignod e primo cittadino di Roisan. Spiega Farcoz:«Io e Diemoz siamo in carica dal 2015, e già all’epoca ne avevamo parlato. Però solo negli ultimi anni abbiamo iniziato a lavorare in modo concreto alla ricostruzione del ponte. Vogliamo collaborare tra Comuni per completare uno studio di fattibilità tecnico-economica nella speranza di trovare qualche finanziamento per la realizzazione».
Sul punto, il sindaco Diemoz aggiunge: «Intorno al 2005 era stato redatto un progetto preliminare,però mancavano le risorse per realizzare il ponte. L’idea è quindi rimasta ferma per un po’, ma negli ultimi anni ci siamo decisi a fare sul serio». Per il primo cittadino di Roisan «si tratta di un passaggio importante. Non solo perché faceva parte della via Francigena, che dal 2000 è costretta a subire una “deviazione”, ma è anche utile per promuovere la mobilità ciclo pedonale. E ci consentirebbe anche di collegare i due comuni» dell’Unité Grand Combin «con Aosta». Una volta superato il Ponte di Calvino, infatti, seguendo il ru Champapon è possibile raggiungere Porossan e, da lì, il parco di Saumont.
Un collegamento con Aosta
Per questo motivo Gignod e Roisan vorrebbero coinvolgere nel progetto anche l’Amministrazione del capoluogo regionale.
Aggiunge Diemoz: «Con il collegamento ad Aosta, Roisan e Gignod si trasformerebbero in due importanti porte: da Roisan si raggiunge, volendo anche a piedi o in bici sui ru, la Valpelline. Mentre Gignod sarebbe l’ingresso alla vallata del Gran San Bernardo per chi arriva da Aosta».
Per rendere concreta l’idea di far rinascere il Ponte di Calvino, comunque, i due comuni della Grand Combin hanno già costituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di portare il progetto all’attenzione di vari enti, tra cui la Regione.
(f.d.)