Green pass: dal 6 agosto obbligatorio all’interno dei locali, le discoteche restano chiuse
Cambiano i criteri per i passaggi tra zone, il presidente della regione Erik Lavevaz: «Per la Valle d'Aosta sono inapplicabili, si rischia di chiudere per due o tre positivi ricoverati»
Dal 6 agosto il Green pass sarà obbligatorio per consumare all’interno di bar e ristoranti. È quanto emerge dalla riunione della cabina di regia, convocata nella giornata di oggi, giovedì 22. Il provvedimento, che conferma la chiusura delle discoteche e proroga lo stato di emergenza fino al 31 dicembre, ha ricevuto il via libera del consiglio dei ministri. Cambiano anche i parametri per i cambi di colore. Contrarietà espressa dal presidente della Regione Erik Lavevaz.
Green pass obbligatorio
Dal 6 agosto per consumare all’interno di bar e ristoranti sarà necessaria la certificazione verde. Il green pass sarà obbligatorio anche per entrare in palestra, alle sagre, al cinema, al teatro. Non solo, il pass servirà per accedere allo stadio, alle sagre e ai concerti. Il documento che certifica la vaccinazione, la negatività o la guarigione dal Covid-19 sarà richiesto anche per entrare alle terme, ai Casinò, ai parchi tematici, alle sale giochi e scommesse.
Le discoteche rimangono ancora chiuse. Bocciata la proposta di aprirle in zona bianca, con certificazione.
Si valuta di accorciare l’isolamento preventivo per i contatti stretti dei positivi, se in possesso del certificato.
Il certificato sarà rilasciato dopo la prima dose di vaccino, con tampone rapido nelle 48 ore precedenti. Per chi è stato contagiato, invece, è valido per i sei mesi successivi alla guarigione.
«Il Green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività. L’estate è già serena e vogliamo che rimanga tale – spiega il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa -. Il Green pass è una misura con i quali i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. È una misura che dà serenità, non che la toglie». Poi aggiunge: «L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori . Oppure, ti ammali, contagi e fai morire. Secondo: senza vaccinazione si deve chiudere tutto, di nuovo».
Nuovi parametri per i cambi di colore
Nel sistema per l’attribuzione dei colori alle regioni, verrà dato maggior peso alle ospedalizzazioni. Si passerà in zona gialla con il 10% di occupazione delle terapie intensive e il 15% nei reparti ordinari.In arancione si entrerà con il 20% di posti occupati in rianimazione e il 30 nelle aree mediche. Per il passaggio in zona rossa, la soglia sale, rispettivamente, al 30 e al 40%.
Il presidente della Regione, Lavevaz: «Criteri inapplicabili per la Valle d’Aosta»
Non si è fatta attendere la presa di posizione del presidente della Regione Erik Lavevaz. «I criteri, proposti dal Governo, riguardanti le percentuali di occupazione dei posti di terapia intensiva e dei posti di area medica per il passaggio da una fascia di rischio all’altra sono inapplicabili per i piccoli numeri della Valle d’Aosta, che rischia di ‘chiudere’ per soli 2 o 3 pazienti positivi ricoverati nel nostro unico ospedale regionale – evidenzia -. Si tratta di un rischio tutt’altro che remoto, considerato che durante la stagione turistica la popolazione presente nella regione viene triplicata».
La richiesta, avanzata a favore delle piccole le regioni, è di introdurre «una franchigia di almeno 5 posti letto per la terapia intensiva da applicare alle soglie individuate dal governo». Lavevaz, in accordo con gli altri Presidenti di regioni, bolla come «eccessivamente restrittivi i criteri di utilizzo del green pass ipotizzati dal Governo». Infine, chiede di sgravare gli esercenti dalla responsabilità del controllo dei clienti.
(t.p.)