Collegamento intervallivo, Comitato Cime Bianche e Adu: «sperpero di soldi pubblici»
Il progetto di fattibilità dell'ampliamento del comprensorio sciistico ammonta a 403 mila euro
Collegamento intervallivo, Comitato Cime Bianche e Adu: «sperpero di soldi pubblici». E’ quanto sostengono in due comunicati separati coloro i quali da anni si battono contro la realizzazione di nuovi impianti di risalita nel vallone, commentando l’aggiudicazione del progetto di fattibilità per un importo di 403 mila euro che saranno sborsati dalla società Monterosa spa partecipata della Regione.
Miopia
Sottolinea Adu: «Su Cime Bianche gli autonomisti continuano a non voler riconoscere la realtà o, peggio ancora, cercano di nasconderla». Plaude all’azione delle consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz grazie alla quale i contribuenti hanno potuto sapere che la controllata regionale Monterosa SpA aveva da tempo aggiudicato l’incarico. Lo sconto del 45% è importante, ma nelle opere pubbliche, soprattutto in Valle d’Aosta, i conti si fanno alla fine, e comunque 403.000 euro + iva in tempi di crisi non sono pochi e potevano essere usati sicuramente meglio».
Nel tirare le somme, ammonisce: «In tempo di crisi sanitaria, economica e climatica globale uno studio di fattibilità per un impianto di questo tipo è folle, ma affidare già la progettazione definitiva, senza nemmeno un approfondimento legale oggettivo sul precedente del Terminillo, è materia da Corte dei Conti».
Ciechi e sordi
Per il Comitato Cime Bianche la realizzazione di uno studio di possibilità è «una scelta sorda alle richieste di rispetto della normativa di tutela e cieca di fronte alla bocciatura di progetti simili (leggi ampliamento del Terminillo)».
Ricordando che Cime Bianche è sottoposta a vincoli facendo parte di Rete Natura 2000 rincarano: «L’unica deroga è quella connessa alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica o relative a conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente, si può provvedere all’autorizzazione di interventi o progetti eventualmente in contrasto con i criteri indicati nel presente atto, in ogni caso previa valutazione di incidenza, adottando ogni misura compensativa atta a garantire la coerenza globale della rete Natura 2000.” Non è certo questo il caso del progetto funiviario».
Conclude: «Monterosa SpA (partecipata Finaosta al 94,57%) dovrà ora assumersi tutte le responsabilità per lo sperpero di fondi pubblici (403.000 euro) ai fini della realizzazione di un intervento impossibile. Non solo, si continua così ad alimentare false aspettative fra alcune fasce delle popolazioni e degli operatori interessati e a perdere anni preziosi nell’inseguimento della manna che cade dal cielo anziché lavorare per migliorare gli impianti esistenti».
(re.aostanews.it)