Quattro moschettieri e azionariato popolare per lanciare il nuovo VDA Aosta Calcio 1911
Presentata la nuova società calcistica aostana che partirà dalla Terza categoria e chiama a raccolta gli appassionati e i tifosi di quella che fu l'U.S. Aosta Calcio 1911
Al via il progetto per il ritorno ai tempi d’oro del calcio aostano. «Oggi rinasce l’Aosta Calcio». Così Paolo Laurencet, presidente del progetto “VDA Aosta Calcio 1911”, che mira alla rinascita e al rilancio del calcio nel capoluogo.
Il progetto VDA Aosta Calcio 1911 è stato presentato martedì 20 luglio ad Aosta, alla presenza dei vertici regionali e locali della Figc.
VDA Aosta Calcio 1911 partirà dalla Terza categoria e si unisce in parallelo ad altre due realtà aostane, l’Aosta Calcio 511 e il Centro Giovani Calciatori Aosta, con cui condividerà l’impianto di Regione Tzambarlet, l’ex campo da rugby, data l’indisponibilità dello stadio Puchoz.
Laurencet ha definito “moschettieri” le quattro persone che costituiscono le fondamenta del progetto. Lui ne è il presidente, Andrea Menegazzi, l’ex centrocampista Andrea Menegazzi è il direttore sportivo. Completano l’elenco Simone Venuti, che si occuperà delle relazioni con gli sponsor e con i tifosi, e Luca Linzalone, cui verranno affidati i rapporti con la federcalcio e la gestione del marketing societario.
I quattro moschettieri chiedono aiuto. Menegazzi è stato chiaro: «Scegliamo l’azionariato popolare: l’obiettivo è di coinvolgere attivamente le persone che hanno manifestato un sentimento forte, renderle partecipi in modo che possano essere proprietarie della loro squadra».
Il progetto
Il progetto, pensato sul prossimo triennio, è definito dai suoi ideatori sportivo, sociale e storico-romantico. Del primo punto ha parlato il direttore sportivo, che non è completamente d’accordo con il detto “vincere è l’unica cosa che conta”, ma non si nasconde: «La credibilità è la parola chiave, e passa dalla tifoseria, orfana da qualche anno. Partiamo dalla terza categoria, ammettiamo che vogliamo costruire una squadra in grado di vincere qualcosa».
Laurencet dà al secondo un ruolo centrale: «Quando ero adolescente, lo sport era un riferimento, le squadre professionistiche un punto di arrivo. Ci ha insegnato molto, ci ha consentito di fare scelte per crescere e seguire la giusta via. Il primo passo sarà la prima squadra, poi lavoreremo sui giovani, mettendo a loro disposizione spazi per praticare attività sportiva guidata, al fine di ricreare il senso di appartenenza alla città che si respirava una volta».
Parlando del terzo punto, il presidente fa appello alla gente: «Gli appassionati – e ce ne sono – saranno parte integrante del progetto». Infatti, non è casuale la scelta dei colori della maglia di casa (rosso e nero, colori rappresentativi valdostani), come non è casuale che siano stati proprio i cittadini a scegliere il logo della squadra, tramite un sondaggio voluto dalla società stessa. Ancora in fase di stallo la questione sulla denominazione, siccome la richiesta di chiamare la squadra “VDA Aosta Calcio 1911” attende una risposta da parte della Federcalcio.
Christian Mossino, presidente del comitato regionale Valle d’Aosta-Piemonte, augura il meglio alle sorti del progetto, sottolineando che la nascita di una nuova società in un momento (negativo) come questo è speranza di ripresa.
I quadri societari e tecnici
Rocco Garbini e Roberto Blanc, che a detta di Laurencet sanno leggere la Terza categoria e lavorare con i giovani, alleneranno la squadra che giocherà al campo polivalente a Tzambarlet, se non sarà possibile impadronirsi del Puchoz, obiettivo dichiarato della società.
Gianluca Vigon e Luca Pivot si aggiungono a Menegazzi nell’area tecnica, col compito di costruire, nell’ordine, la prima squadra, il settore giovanile, il settore femminile e di affacciarsi sul mondo del calcio a 5.
Sarà formata un’area “Aosta Legends” (Marco Girelli e Loris Chabod i referenti), membri dell’azionariato che presenzieranno a eventi benefici per aiutare economicamente chi ne ha bisogno.
Completano il quadro societario Christian Berger e Daniel Marchesano, referenti per la riqualifica dello stadio, Vincent Boniface, referente artistico-culturale (verrà allestita una mostra dei 110 anni dell’Aosta), Jacopo Albarello, psicologo e terapeuta («Il calcio aiuta a trovare disciplina») e Carmelo Minniti, responsabile del Doceo Center.
(Matteo Nigra)