‘ndrangheta, Geenna: l’ex consigliere regionale Marco Sorbara assolto in Appello
Condannati, ma con pene ridotte, Antonio (Tonino) Raso, Monica Carcea, Nicola Prettico e Alessandro Giachino
Quattro condanne e un’assoluzione. Si è chiuso così il processo di secondo grado relativo all’inchiesta Geenna su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Per il giudici della II sezione penale della Corte d’Appello, l’ex consigliere regionale ed ex assessore di Aosta Marco Sorbara non ha commesso nessun reato: «il fatto non sussiste», per questo motivo l’ex politico – accusato di concorso esterno – è stato assolto. In primo grado era stato condannato a 10 anni.
QUI la reazione di Marco Sorbara alla sentenza.
Condanne confermate ma pene più lievi – grazie al riconoscimento di alcune attenuanti – invece per gli altri quattro imputati che in primo grado non avevano chiesto riti alternativi. Dieci anni di reclusione per il ristoratore Antonio (Tonino) Raso (erano 13 in primo grado). L’ex assessore del comune di Saint-Pierre, Monica Carcea, è stata condannata a 7 anni (in primo grado 10 anni).
Otto anni ciascuno, infine, sono stati inflitti all’ex consigliere comunale di Aosta, Nicola Prettico, e al croupier del Casino de la Vallée, Alessandro Giachino (11 anni in primo grado).
Carcea era accusata di concorso esterno, mentre gli altri tre imputati dovevano rispondere di associazione mafiosa.
La sentenza
Il dispositivo è stato letto dai giudici oggi, lunedì 19 luglio, intorno alle 19, dopo una camera di consiglio durata circa 9 ore.
Le motivazioni del verdetto sono attese in 90 giorni ma, stando alle pene comminate, pare che i giudici d’Appello abbiano confermato l’impianto accusatorio secondo cui ad Aosta esisteva un Locale di ‘ndrangheta. Tuttavia, per i magistrati torinesi è insussistente l’accusa di concorso esterno per cui Sorbara era stato condannato in primo grado.
Erano presenti in aula Sorbara (avvocati Sandro Sorbara e Raffaele Della Valle) e Carcea (difesa da Claudio Soro e Francesca Peyron), mentre Raso (avvocati Pasquale Siciliano e Ascanio Donadio), Giachino (Soro e Peyron) e Prettico (avvocato Guido Contestabile) erano video-collegati dai rispettivi carceri.
Riguardo all’esistenza di un Locale in Valle, sempre nella giornata di oggi la I sezione penale della Corte d’Appello ha condannato gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato.
In foto, da sinistra: Marco Sorbara, la mamma, e i fratelli Sandro e Cosimo in aula a Torino, dopo la lettura della sentenza.
(f.d.)